Legge Parchi
in Regione, Altitonante: "Tutelato il Parco Agricolo" Legge Parchi
in Regione, Altitonante: "Tutelato il Parco Agricolo"(http://www.affaritaliani.it/milano/legge-parchi-in-regione-altitonante-tutelato-il-parco-agricolo-450354.html
del 16 novembre 2016 ) - Legge Parchi in Regione
Lombardia, l'ordine del giorno di Altitonante sul Parco Agricolo Sud Milano e
il dibattito sulle aree protette. “Abbiamo tutelato l'unicità
italiana del Parco Agricolo Sud Milano, mantenendo la sua specificità
rispetto a parchi con vocazione diversa.
In più, Regione Lombardia si è impegnata a stanziare nuovi fondi per riqualificare e valorizzare il Parco. Un risultato importante”. È il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Fabio Altitonante, promotore dell'ordine del giorno approvato ieri all'unanimità dal Consiglio Regionale nell'ambito della nuova legge sui parchi.
In più, Regione Lombardia si è impegnata a stanziare nuovi fondi per riqualificare e valorizzare il Parco. Un risultato importante”. È il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Fabio Altitonante, promotore dell'ordine del giorno approvato ieri all'unanimità dal Consiglio Regionale nell'ambito della nuova legge sui parchi.
ALTITONANTE: "UN IMPEGNO CONCRETO PER IL PARCO SUD" - “Il Parco
Sud è uno dei più importanti parchi periurbani d’Europa e si estende in 61
comuni della Grande Milano. È una delle zone agricole più interessanti d'Italia
e rappresenta un ambiente unico nel panorama dei parchi di cintura
metropolitana, presenti in città europee, quali Londra, Parigi, Francoforte e
Randstad Holland. La sua rilevanza è sostenuta, in termini economici e
occupazionali, da più di 1.000 cascine, 1.400 aziende agricole e circa 300
allevamenti. Per favorire uno sviluppo sostenibile del territorio sono
necessari nuovi fondi, che consentano, da un lato, una più attenta tutela del
territorio e, dall’altro, maggiori investimenti per le aziende, simbolo del
made in Italy. Oggi abbiamo preso un impegno concreto per il futuro del Parco”.
SALA (MARONI PRESIDENTE): "FONDI AI GESTORI DEI PARCHI PER I
DANNI CAUSATI DALLA FAUNA" - Vincolare i contributi destinati ai
parchi per i danni causati dalla fauna selvatica all’attuazione dei sistemi per
il suo contenimento: è quanto prevede un emendamento presentato dal consigliere
regionale Alessandro Sala (Gruppo “Maroni Presidente”) e inserito nel progetto
di legge sulla riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle
aree regionali protette, pdl approvato dall’Aula. "Alla luce dei
contributi erogati ai gestori dei parchi regionali dal 2010 al 2014, pari a 939.667,60
euro, per i danni causati dalla fauna selvatica – spiega Alessandro Sala – e
degli stanziamenti pari a 230.000 euro nel 2013 al solo Parco dell’Adamello in
ragione di un accordo di collaborazione con la Regione per la prevenzione dei
danni ai cinghiali e per la formazione di personale specializzato, ho
presentato in Commissione un emendamento in cui chiedo che alla data del 1°
gennaio 2017 vengano azzerati i contributi agli enti gestori dei parchi per
danni da selvaggina. Eventuali contributi potranno essere assegnati solo se il
parco attiverà tutti i mezzi di contenimento previsti dalla legge regionale
26/93. È assurdo – ribadisce il consigliere della Lista Maroni – che si
eroghino tanti e tali contributi ai parchi e si chieda poi ai comitati di gestione
di ATC (Ambiti territoriali di caccia) e CA (Comprensori alpini) di intervenire
nella misura del 50 o addirittura dell’80% per i danni causati dai cinghiali
sul libero territorio quando i parchi non mettono in atto sistemi di
contenimento della fauna selvatica".
CREMONESI (SEL): "OPERAZIONE DI PICCOLO CABOTAGGIO" - “Dopo più di
trent’anni dall’innovativa legge regionale che le ha istituite, questo era il
momento per un riordino complessivo delle aree protette lombarde, ispirato a
una visione di lunga prospettiva. Invece la maggioranza si è prodotta in
un’operazione di piccolo cabotaggio che riguarda esclusivamente il rinnovo
della governance, con il risultato di una grande occasione persa”. Lo dichiara
Chiara Cremonesi, consigliera regionale di Sel, spiegando le ragioni del voto
contrario al progetto di legge Riorganizzazione del sistema lombardo di
gestione e tutela delle aree regionali e delle altre forme di tutela presenti
sul territorio discusso e approvato oggi in Consiglio. “Già nel 2011, nel
contrastare e fermare il provvedimento allora ribattezzato 'ammazzaparchi',
avevamo chiesto l’impegno per una revisione d’insieme della materia, su un
patrimonio che riguarda quasi un quarto della nostra regione.
Con questa legge
ci aspettavamo che finalmente si investisse sul rafforzamento dell’idea di
tutela e sulla capacità di coniugarla con i temi dello sviluppo locale e della
valorizzazione del territorio. Una sfida enorme, in un contesto così
urbanizzato, per la politica. Una sfida che purtroppo, ancora una volta, rimane
inevasa. Certo il testo recepisce alcune osservazioni del centrosinistra e
delle associazioni ambientaliste, ma oltre alla pochezza complessiva della
legge rimangono anche troppe ambiguità. La Regione non si assume alcun ruolo di
regia nei processi di aggregazione e fusione delle aree. I Comuni si ritrovano
depotenziati. E non vengono nemmeno stanziate le risorse necessarie. Senza
contare come la confusione derivante da questo provvedimento a livello
regionale rischi di combinarsi con gli effetti di una nuova legge nazionale,
approvata nei giorni scorsi al Senato, che diminuisce i livelli di tutela
e che auspichiamo possa essere modificata nel prossimo passaggio alla Camera”.
BUSI (PATTO CIVICO): "SERVIVA UNA RIFORMA COMPLESSIVA" -
“Nonostante alcuni passi avanti rispetto al testo iniziale, il provvedimento
mette mano soltanto alla governance del sistema in un’ottica di
razionalizzazione degli enti e ottimizzazione dei costi. Serviva invece un
disegno di riforma complessivo per un patrimonio inestimabile di ricchezze
naturali, storiche e culturali, non solo da tutelare, ma da fruire e
promuovere”. Così Michele Busi, consigliere regionale del Patto Civico,
commenta il progetto di legge approvato oggi in Aula in tema di aree protette
sul quale il gruppo ha espresso voto contrario. “Non solo manca un’ottica
d’insieme chiara e precisa, ma nel nuovo modello di gestione dobbiamo
sottolineare negativamente lo scarso coinvolgimento delle autonomie locali.
Grazie anche al nostro intervento, nella versione finale sopravvivono i Plis, i
Parchi locali di interesse sovracomunale, dei quali i comuni si fanno
interamente carico dal punto di vista delle risorse e del personale.
Ma il
ruolo degli enti locali continua a essere sottostimato, anche all'interno delle
nuove 9 macroaree che la legge disegna. E poi c’è il problema dell'esiguità
delle risorse. Si mettono a disposizione, tra l’altro solo a partire dal 2018,
420 mila euro, una cifra sicuramente aumentata rispetto a quella originaria, ma
che riteniamo del tutto inadeguata a realizzare gli scopi che il progetto di
legge stesso si prefigge. A ciò bisogna aggiungere il rilevante calo che negli
ultimi anni hanno avuto gli stanziamenti destinati al sistema lombardo delle
aree protette: siamo infatti passati dai 12 milioni di euro del 2010 ai poco
più di 8 del 2016. E per il 2017 è previsto un ulteriore e ancor più drastico
calo. Queste cifre non ci convincono affatto: per salvaguardare un sistema come
quello delle aree protette lombarde che vale il 25% dell'intero territorio
regionale servirebbero investimenti robusti e una visione ben più coraggiosa”.
PS. (da Varese News)Il sistema delle Aree protette della Regione (24 Parchi regionali, di cui 13 parchi naturali; 66 riserve naturali; 33 monumenti naturali; 101 parchi locali di interesse sovracomunale e 242 siti di “Rete Natura 2000”), fa riferimento da oggi a una nuova legge, approvata dal Consiglio regionale con 41 voti a favore, 22 contrari e nessun astenuto.
PS. (da Varese News)Il sistema delle Aree protette della Regione (24 Parchi regionali, di cui 13 parchi naturali; 66 riserve naturali; 33 monumenti naturali; 101 parchi locali di interesse sovracomunale e 242 siti di “Rete Natura 2000”), fa riferimento da oggi a una nuova legge, approvata dal Consiglio regionale con 41 voti a favore, 22 contrari e nessun astenuto.
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