STORICO

SUPERSTRADA – IL SINDACO DI ALBAIRATE CHIEDE MENO PROPAGANDA E PIÙ CONDIVISIONE



Deludente e scorretto l’incontro di Vigevano sul Progetto Anas-«Collaborare significa voler progredire nell’interesse esclusivo del territorio e dei cittadini del Sud Ovest Milanese. Le scelte calate dall’alto, soprattutto se riguardano grandi opere infrastrutturali, possono avere effetti deleteri per tutti».È quanto afferma il sindaco di AlbairateLuigi Alberto Tarantola, in seguito al convegno che si è tenuto lo scorso 14 febbraio nella sede di Confindustria di Vigevano, cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
e l’assessore regionale alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno, i quali sono intervenuti per assicurare la realizzazione della superstrada tra Magenta,Abbiategrasso e Vigevano.
«Il convegno promosso dal sindaco di Vigevano è stato molto deludente. Non ha permesso di affrontare in maniera seria il tema della superstrada ed è scaduto a mera passerella elettorale. – commenta Tarantola – È stato un convegno blindato, tanto che diversi sindaci presenti non hanno potuto prendere la parola. È poi sbagliato e istituzionalmente scorretto distinguere tra “comuni favorevoli” e “comuni contrari” al Progetto Anas della superstrada. Non è questo il punto. Tutti i sindaci concordano sul fatto che le strade servano al territorio e che debbano essere realizzate, ma possibilmente iniziando a investire le poche risorse disponibili per riqualificare la rete stradale esistente che sta cadendo a pezzi.
Opere importanti come quella della superstrada devono essere condivise. Regione, industriali e amministratori devono comprendere che il tracciato di una superstrada, coinvolge in maniera diretta e indiretta tutti i comuni del territorio.Occorre collaborare, elaborare e condividere le decisioni in particolare nella fase di progettazione, perché altrimenti dopo diventa impossibile apportare delle modifiche migliorative con il rischio di compromettere tutto l’intervento. È, per esempio, quanto accaduto, anche con le assurde e mastodontiche rotonde a trombetta originariamente previste nel tratto tra Albairate e Cusago che hanno inficiato il progetto bloccandolo».
A Vigevano in poco tempo sono stati già organizzati due incontri con Maroni sul Progetto Anas senza coinvolgere e invitare gli altri sindaci del territorio, che a loro volta in data 14 gennaio 2014 hanno protocollato una richiesta formale, finora rimasta disattesa, al presidente della Regione Lombardia Maroni e all’assessore regionale Del Tenno per avere con urgenza un incontro. Lo scopo è di poter conoscere e condividere le scelte strategiche sulla mobilità che investono il Sud Ovest Milanese, anziché continuare ad apprenderle tardivamente solo dalla stampa e da fonti non istituzionali.
Si tratta dei sindaci di Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago, Ozzero e Robecco sul Naviglio che, come sindaci dei Comuni principalmente interessati dal tracciato autostradale, intendono partecipare in modo consapevole ai processi decisionali che riguardano la realizzazione di grandi opere stradali nel loro territorio.
«Il progetto della superstrada non riguarda soltanto il feudo leghista di Vigevano e di, conseguenza, si attende che il presidente della Regione convochi al più presto tutti i sindaci a un “tavolo regionale” per il necessario confronto sul progetto stradale. – afferma il sindaco Luigi Alberto Tarantola – È  un atto dovuto, anche in considerazione del fatto che l’Amministrazione comunale di Vigevano per ben due volte non ha invitato gli altri sindaci interessati all’incontro locale con Maroni che, proprio lo scorso 14 a Vigevano, sollecitato da molti amministratori del Sud Ovest Milanese, si è assunto pubblicamente l’impegno di convocare a breve un incontro. Vedremo se alle parole, seguiranno fatti concreti».
Albairate, 18 febbraio 2014
Comunicazione Istituzionale


Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta, Cisliano, Cusago, Ozzero e Robecco SUPERSTRADA: SETTE SINDACI DEL SUD OVEST MILANESE CHIEDONO A MARONI UN INCONTRO URGENTE IN REGIONE


Comunicato Stampa- Sette sindaci del Sud Ovest Milanese chiedono al presidente della Regione LombardiaRoberto Maroni di poter conoscere e condividere le scelte strategiche sulla mobilità che investono il loro territorio. È il caso del progetto ANAS, riguardante la superstrada di collegamento tra la S.S. 11 “Padana Superiore” a Magenta e la Tangenziale Ovest di Milano e variante di Abbiategrasso con adeguamento della S.S. 494 “Vigevanese” da Abbiategrasso a Vigevano.
I sindaci Pierluigi Arrara (Abbiategrasso), Luigi Alberto Tarantola (Albairate), Daniela Accinasio (Cassinetta di Lugagnano), Luca Durè (Cisliano), Daniela Pallazzoli (Cusago), Willie Chiodini (Ozzero) e Giuseppe Zanoni (Robecco sul Naviglio), hanno appreso dagli organi di stampa di un recente incontro sul progetto stradale avvenuto in Regione tra Maroni e i soli esponenti del Comune di Vigevano, in cui sarebbero stati illustrati le tempistiche progettuali e il cronoprogramma per la realizzazione dell’opera.
Pertanto, come sindaci dei Comuni principalmente interessati dal tracciato autostradale, hanno subito chiesto un incontro urgente con Maroni e l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno, al fine di essere adeguatamente informati su quanto sta accadendo e poter così partecipare in modo consapevole ai processi decisionali che riguardano la realizzazione di grandi opere stradali nel loro territorio.
Dal 2009 i sindaci attendono di conoscere la posizione ufficiale del CIPE(Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) in merito al Progetto ANAS e l’effettività disponibilità dei fondi necessari per la realizzazione degli interventi.
Nel territorio ci sono sindaci favorevoli al progetto che considerano la superstrada l’unica soluzione possibile per risolvere i diversi problemi della mobilità locale; altri che invece hanno più volte espresso non poche perplessità sull’effettiva necessità di questa opera di grande impatto ambientale proponendo in alternativa la riqualificazione della rete stradale esistente per migliorare i collegamenti da e per Milano senza compromettere il territorio e riducendo drasticamente il costo complessivo degli interventi.
In ogni caso, i sette sindaci auspicano: «Un confronto democratico, serio e costruttivo tra tutti i Comuni interessati e gli Enti superiori per affrontare insieme il tema della mobilità, in maniera trasversale e nell’esclusivo interesse del territorio e dei cittadini. Non è pensabile agire da soli per poi calare dall’alto progetti o relativi stralci senza coinvolgere tutti gli enti locali. Le poche risorse pubbliche disponibili dovrebbero essere impiegate per finanziare progetti fattibili e utili a soddisfare le reali esigenze del Sud Ovest Milanese».
Non resta che attendere la risposta del presidente Roberto Maroni, per conoscere la sua disponibilità a un confronto con gli Enti locali direttamente interessati dal progetto Anas.
21 gennaio 2014
Comunicazione Istituzionale

Salgono a 19 i Comuni che chiedono all’UNESCO una Riserva della Biosfera nel Parco Agricolo Sud Milano

COMUNICATO STAMPA COMUNE DI ALBAIRATE-Parco Agricolo Sud Milano-L’Area Mab avrebbe una superficie di 22.286 ettari e 216.633 abitanti - 18 febbraio 2014 -In vista della manifestazione universale Milano Expo 2015, continua a crescere l’interesse dei Comuni del Parco Agricolo Sud Milano ad aderire al progetto volto a ottenere il riconoscimento del territorio comeRiserva della Biosfera. Entrare nel circuito delle aree Mab (Man and Biosphere),
che sono proclamate dalla Conferenza generale dell’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), consentirebbe di valorizzare il territorio del Sud Ovest Milanese a livello internazionale, con ricadute positive per i cittadini e tutte le attività produttive presenti.
La richiesta di candidatura è stata formalmente deposita lo scorso autunno al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio da 13 Comuni del Parco Agricolo Sud MilanoAlbairate (capofila), BasiglioBuccinascoCesano BosconeCislianoCorsicoCusagoGaggianoGudo ViscontiRosate,VermezzoZelo Surrigone e Zibido San Giacomo.
Questa potenziale Riserva della Biosfera, denominata Corridoio Milano – Ticino, trovandosi tra Milano e il Parco del Ticino che è Riserva della Biosfera (dal 2002), avrebbe una superficie di 15.755 ettari e conterebbe 131.515 abitanti.
Le 13 amministrazioni comunali coinvolte hanno sottoscritto un “Accordo di Programma”, impegnandosi a sviluppare politiche di sviluppo sostenibile, difesa e valorizzazione del territorio a beneficio delle comunità locali. Un obiettivo questo particolarmente condiviso da quelle realtà comunali a ridosso della metropoli che in passato hanno avuto un’eccessiva conurbazione. Intanto, Alessio Turati, assessore all’Urbanistica del comune capofila Albairate, sta già elaborando uno statuto per la gestione dell’Area Mab da fare sottoscrivere ai Comuni aderenti al progetto.
Nonostante la candidatura sia ancora in fase di valutazione da parte dell’UNESCO, altri sei Comuni hanno in seguito manifestato l’interesse di aderire al progetto, avendo le stesse caratteristiche territoriali e analoghi valori culturali e naturalistici, rappresentando quindi realtà omogenee e confinanti con l’Area Mab proposta. Si tratta di AssagoBinascoLocate di Triulzi,NoviglioPieve Emanuele e Rozzano.
L’inserimento di queste amministrazioni porterebbe a un ampliamento dell’area: i Comuni passerebbero da 13 a 19, la superficie totale da 15.755 a22.286 ettari e la popolazione interessata da 131.515 a 216.633 abitanti. Inoltre, non si esclude che altri Comuni manifestino a breve la volontà di partecipare al progetto.
«L’adesione di altri Comuni al progetto in un prossimo futuro, comporterebbe l’ampliamento e la compattazione dell’area al confine con la metropoli di Milano. – afferma Luigi Alberto Tarantola, sindaco di Albairate – Questo consentirebbe l’attuazione di una migliore politica di gestione della zona. Diversi sindaci hanno deciso di collaborare per elaborare insieme un’efficace e durevole strategia di tutela, valorizzazione e sviluppo del territorio, di cui il prestigioso riconoscimento potrebbe essere un altro fondamentale passo in avanti verso un futuro più sostenibile.
Il Sud Ovest Milanese ha le carte in regola per dare il proprio contributo e fare di “Milano Expo 2015” il punto di partenza per un concreto rilancio economico. La sinergia intercomunale è la parola per procedere a piccoli passi verso un futuro migliore».
I Comuni si augurano di ottenere il prestigioso riconoscimento di Area Mab del loro territorio nel 2015, in tempo per la manifestazione universale “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”.
18 febbraio 2014-Comunicazione istituzionale -Danilo Lenzo-
Segreteria.Tel. 029038701


Gennaio 2014
Progetto ANAS: la minaccia continua...
L'attivismo del sindaco di Vigevano, supportato anche se passivamente dall'amministrazione di Abbiategrasso, ha prodotto i primi risultati negativi :
1) una interpellanza urgente alla Camera dei Deputati del 6 dicembre, con il titolo Iniziative per il rifinanziamento della superstrada Vigevano - Abbiategrasso - Malpensa - interpellanza dell'on. Mazziotti, richiedente al Governo quali iniziative intende assumere per il rifinanziamento dell'opera.  Il Governo ha risposto con il sottosegretario Girlanda il quale facendo la cronistoria del progetto, fa rilevare che i finanziamenti compresi nella legge obiettivo sono stati revocati e che "ad oggi appare evidentemente difficile il reperimento delle necessarie risorse finanziarie per portare in approvazione il progetto defintivo"
Ma lo stesso sottosegretario aggiunge però che: "peraltro, in con siderazione della menzionata criticità finanziaria è in corso la redazione del progetto di un primo stralcio funzionale denominato Variante di Abbiategrasso alla ex S.S. 494" 
Testo completo lo potete leggere collegandovi a questo link:
2) dichiarazione del Presidente Regione Maroni  il quale conferma il suo personale interessamento per la costruzione della tratta Vigevano /Albairate nei prossimi tre anni (il testo completo su Ordine e Libertà del 10 gennaio)
Qui di seguito la nostra risposta tramite comunicato stampa inviato alla stampa locale:
Il nostro comitato No Tangenziale è notevolmente preoccupato per le iniziative portate avanti in questo periodo dal sindaco di Vigevano, il quale evidentemente ha delle grandi “ affinità elettive” con il Presidente della Regione Lombardia visto che in un momento di grande crisi economica in cui, per dirla tutta, non ci sono soldi neanche per tappare i buchi delle strade, si pensa invece di finanziare un nuovo progetto di superstrada da Vigevano ad Albairate (in un primo momento) che sconvolgerebbe il territorio. 
Non dimentichiamoci che la ipotizzata “tangenziale” di Abbiategrasso prevista nel progetto deve obbligatoriamente scavalcare prima il Naviglio di Bereguardo e poi in una unica, lunghissima  campata la Vigevanese, il Naviglio Grande e la Ferrovia, devastando completamente tutto l’ambiente agricolo e il paesaggio circostante.   
Ci chiediamo a questo punto se l’Amministrazione di Abbiategrasso, pur di avere una sua tangenziale, abbia  valutato l’entità del danno e il consumo di suolo e se verrà consultata nella stesura del progetto oppure se si accoderà passivamente alle esigenze di Vigevano e della Lomellina.
 Per quanto riguarda il resto del progetto originario (tratta Albairate – Magenta e Albairate- Milano Baggio) ci permettiamo sommessamente di fare rilevare che le Amministrazioni e le popolazioni interessate erano e sono fermamente contrarie come ampiamente dimostrato dalle 13.000 firme raccolte a suo tempo e dai vari ricorsi al TAR.   
 E’ evidente che per il sindaco di Vigevano e il presidente della Regione Lombardia il territorio dell’abbiatense-magentino è solo una terra di conquista che si può attraversare senza neppure consultare le popolazioni dei comuni coinvolti.
 Ricollegandoci alle dichiarazioni del Presidente Maroni, riportate dalla stampa locale in questi giorni, che darebbero  per scontata la definizione di un nuovo progetto ANAS nei prossimi sei mesi e la disponibilità dei fondi e la costruzione della tratta Vigevano/Albairate nei prossimi tre anni, vorremmo assicurargli che dovrà certamente aspettarsi una nuova mobilitazione dei cittadini del Territorio che da sempre avversano questo progetto .    
Comitato No Tangenziale di Albairate




Novembre 2013
A proposito del definanziamento della superstrada...
Nuovo ponte sul Ticino 

Ci riferiamo al comunicato stampa a firma del sindaco Sala, apparso sul sito del comune di Vigevano e al successivo articolo di Ordine e Libertà del 15 novembre che ne riprende in parte il contenuto, in merito allo storno di fondi destinati alla Superstrada Boffalora – Milano Tangenziale Ovest con variante di Abbiategrasso.
Nel comunicato stampa il sindaco Sala esprime la sua contrarietà per la sparizione dei fondi .  Il sindaco ha  certamente ragione quando afferma che costruire un ponte da 50 milioni di Euro è uno spreco enorme se questo poi  non è collegato ad una rete viaria che lo giustifichi.
Bisognerebbe però spiegare in dettaglio le motivazioni per cui vengono progettate e talvolta realizzate alcune infrastrutture.    La decisione di costruire il nuovo ponte sul Ticino data 1999 quando nell’aria c’era l’idea del raddoppio fino a Vigevano della linea ferroviaria  Milano – Mortara.     Di fatto l’attuale  ponte stradale e ferroviario  è di proprietà delle ferrovie (RFI) e con l’eventuale raddoppio ferroviario la strada attuale che collega Abbiategrasso a Vigevano non sarebbe stata più utilizzabile.  Da qui la necessità del nuovo ponte sul Ticino, commissionata 14 anni fa dalla Provincia di Pavia.
L’Italia però è una strana nazione; le opere una volta progettate vengono talvolta realizzate anche quando il contesto cambia e,  per svariati motivi, non le richiede più.   Infatti il raddoppio ferroviario (sul ponte esistente) si è arenato ma il nuovo ponte a 4 corsie e piste ciclabili si sta costruendo.
Tutto ciò è emblematico di come spesso i denari dei contribuenti vengano buttati dalla finestra e di come non esistano progetti complessivi che analizzino a fondo le vere necessità del territorio in cui allocare le scarse risorse.
Errare è umano ma perseverare è diabolico.   La dimostrazione di quanto sia purtroppo vera questa affermazione è l’idea, risalente ad alcuni anni fa, di stralciare la tratta Albairate – Baggio dal progetto ANAS originario Boffalora/Milano Tangenziale Ovest con variante di Abbiategrasso (ossia Abbiategrasso/Ponte sul Ticino)  per concentrarsi invece sulla costruzione della parte che collegherebbe Vigevano a Magenta (via Abbiategrasso, Albairate.Cassinetta, Castellazzo de Barzi) con la giustificazione che questa tratta porterebbe più velocemente la Lomellina a Malpensa .
Ci permettiamo nuovamente di sottolineare che Malpensa è un aeroporto in costante declino e che i passeggeri che dalla Lomellina si dirigono a Malpensa  sono pochissimi, anche nei periodi di maggior splendore dell’aeroporto .
Riassumendo il pensiero del Sindaco di Vigevano, il nuovo Ponte sarebbe stato costruito (secondo lui) per la tratta Vigevano / Malpensa ma però la vera necessità di Vigevano sarebbe un collegamento più agevole verso Milano senza incappare , come dice lo stesso Sindaco, nei “rallentamenti” semaforici di Abbiategrasso e Ozzero .
Quindi, per ovviare ai problemi di traffico e intasamenti reali, ancora una volta si tenta di tirare la giacca alle istituzioni per fare passare una parte dello sciagurato progetto ANAS devastando i territori che lo attraversano,  pur di ottenere la “variante” di Abbiategrasso (circonvallazione) fino al ponte sul Ticino.   Ancora una volta non si tenta  di spingere le Istituzioni (Provincia soprattutto) per la realizzazione di opere semplici, meno costose e meno impattanti quali la sostituzione dei blocchi semaforici di Ozzero e Abbiategrasso (ma anche di Albairate, Cisliano e Cusago) con delle semplicissime rotonde che, da sole, risolverebbero già una parte considerevole degli intasamenti nelle ore di punta, nonché a mettere in sicurezza le strade esistenti.
Facciamo rilevare che, nonostante il progetto ANAS originario di Superstrada/Tangenziale sia ormai nel frattempo invecchiato e abbia avuto in tutti questi anni una opposizione costante di vari comuni della zona, di cittadini e associazioni ambientaliste, e i costi di una eventuale realizzazione siano nel frattempo più che raddoppiati, in questo momento di particolare gravità della situazione economica generale, qualche amministrazione comunale continui a cercare le soluzioni per i propri problemi di viabilità nella costruzione della grande infrastruttura .
Comitato No Tangenziale di Albairate


Albairate, 8 giugno 2012
Comunicato stampa del Comitato No Tangenziale riguardante la prima esternazione sulla viabilità del neo eletto sindaco di Abbiategrasso    
“STRADA, BIA’ INCONTRERA’ VIGEVANO”  – dichiarazione del neo sindaco Arrara
Ci riferiamo alla intervista a G. Arrara apparsa sul settimanale “l’Informatore” del 31 maggio e consideriamo alquanto curiose le motivazioni del neo sindaco di Abbiategrasso rispetto al progetto ANAS “Malpensa – Tangenziale Ovest Milano con variante di Abbiategrasso”.
Abbiamo volutamente e non a caso citato per intero il nome del progetto, proprio per ricordare l’obiettivo di questa infrastruttura che faceva parte dell’insieme di opere progettate per l’accessibilità a Malpensa e sottoposta alle normative della famigerata “Legge Obiettivo”.      Molta acqua è passata nel frattempo sotto i ponti, Malpensa non è mai stata un “hub” e i suoi livelli di traffico aereo sono attualmente più che modesti o quanto meno molto ridimensionati rispetto alle aspettative inizialmente previste ma, come si usa in Italia, i progetti, anche se non più supportati dall’obiettivo originale, comunque rimangono.  
Ritorniamo alle motivazioni del neo-sindaco che, in fondo, sono sempre le stesse, ossia fare costruire a spese altrui la nuova circonvallazione di Abbiategrasso.    Costi economici sulle spalle della collettività e spese ambientali riguardanti il territorio e le comunità dell’ Abbiatense - Magentino  che il sindaco Arrara si dimentica di interpellare mentre vuole interloquire con il sindaco di Vigevano che con la nuova strada ha poco a che fare visto che il progetto ANAS finisce al ponte sul Ticino e non passa sul suo territorio.   
 Naturalmente per la Lomellina è fondamentale la velocità di collegamento con la Malpensa per portare i sacchi di riso.      Sarebbe utile sapere se esiste una ricerca che ci porti a conoscenza di quanti abitanti della Lomellina si recano a Malpensa ogni giorno.     
Ci sembra impressionante che con i problemi enormi  che ci assediano, quali ad esempio il lavoro, l’ambiente, la salute, e tanto altro, il nuovo sindaco nella sua prima esternazione sul problema di viabilità intercomunale dia priorità alla contestata superstrada e lo faccia con metodi e modalità (l’auspicato incontro con il solo sindaco di Vigevano) che , a nostro avviso, ci sembrano francamente inopportuni.
COMITATO NO TANGENZIALE di Albairate


VITTORIA! TANTI PICCOLI DAVIDE HANNO SCONFITTO IL GRANDE GOLIA. ADIOS SUPERSTRADA!

vittoria
VITTORIA! TANTI PICCOLI DAVIDE HANNO SCONFITTO IL GRANDE GOLIA. ADIOS SUPERSTRADA!
Sono più di 11 anni che lottiamo, come nel villaggio di Asterix, contro il mostro d’asfalto con il quale volevano (e stavolta il passato è certo!) violentare Cassinetta di Lugagnano, il territorio del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano.
Appena eletti, era il mese di novembre 2002, ci venne recapitato il progetto Anas: “Legge Obiettivo”, praticamente i comuni potevano solo dare un parere, tra l’altro non vincolante. Un progetto devastante. Due corsie per senso di marcia più corsie di emergenza, cavalcavia alti 10 metri, svincoli e complanari. Tutto su terreni agricoli. A 300 metri dal Naviglio Grande. I fontanili, le opere idrauliche, il reticolo idrico realizzato nei primi secoli dello scorso millennio, devastati e tombinati.
Subito scattò la mobilitazione spontanea. Nella sala consiliare di Cassinetta di Lugagnano c’erano oltre 300 persone la prima sera in cui prendeva forma l’opposizione dura e intransigente che sarebbe durata oltre 10 anni. Nascevano come funghi i Comitati No Tangenziale. In ogni comune attraversato dal progetto.
Manifestazionipresidiassemblee, petizioni (14 mila firme), ed esposti, alla Sovraintendenza ai Beni Culturali, al Ministero dell’Ambiente, alla Commissione Europea. Viaggi a Roma e Bruxelles. Si arriva anche a Parigi, con un esposto all’UNESCO. E poi ricorsi al Tar e ricorsi straordinari al Capo dello Stato.
Tutti ci dicevano che erano solo tentativi inutili. Perché la Legge Obiettivo era come un rullo compressore. Non c’erano vincoli o bellezze che potessero impedire l’opera.
E poi, Governo, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano e tutti i comuni più grandi (Abbiategrasso, Magenta, Vigevano) erano tutti favorevoli.
Ricordo benissimo le estenuanti “riunioni farsa” in Regione a Milano e al Ministero dei Traporti a Roma. Sbeffeggiati e ridicolizzati. Una volta un funzionario dell’Anas, alle mie obiezioni sulla delicatezza del territorio del Parco e sulla presenza di vincoli dell’Unesco e dei Beni Culturali mi rispose con disprezzo: “siamo stufi di dirvelo, noi abbiamo la Legge Obiettivo e non ci ferma nessuno!” E come ostentava sicurezza  l’assessore lombardo alle grandi opere, Raffaele Cattaneo. Così come i sindaci e gli assessori di Magenta, di Abbiategrasso, di Vigevano.
Ma ad ogni riunione noi, tenaci e testardi, ci presentavamo con le nostre osservazioni, sempre pronti a dare battaglia, con una nuova zeppa o con un granellino di sabbia per tentare di inceppare l’iter del loro cronoprogramma. E a volte ci siamo riusciti, a rallentare.
Con la bocciatura dell’Unesco, da noi sollecitato con esposto oppure con la clamorosa ripubblicazione di un avviso perché avevamo scovato un errore di procedura.
Però, nonostante tutti i presidi, le manifestazioni, gli incontri e gli imprevisti da noi provocati, tutti davano comunque per certa la colata di asfalto e cemento. Quasi tutti erano rassegnati a vedere crescere ponti e cavalcavia ed a subire l’esproprio della loro terra. E soprattutto loro, quelli del “SI Tangenziale” erano sicuri che la “loro” grande opera sarebbe arrivata, prima o poi. Tanto sicuri che già pervenivano in Comune le richieste per autogrill e nuovi sogni…
Poi qualcosa si inceppa davvero. Cominciano a scarseggiere le risorse. Malpensa perde terreno. Passano i mesi. I costi lievitano. E il CIPE non approva. Le prescrizioni e le mitigazioni da noi provocate per tutelare il territorio fanno salire ancora di più il costo dell’opera, che comincia a diventare troppo onerosa. Così, le risorse assegnate vengono cancellate.
Già da qualche mese era nell’aria che la tanto discussa superstrada poteva essere definitivamente messa in soffitta. E finalmente, è arrivata la notizia che il mostro d’asfalto è stato DEFINANZIATO (Ecco l’atto da cui si evince che il finanziamento è stato revocato ai sensi dell’art. 32, c. 5 e 6 del Decreto Legge 98 del 6 luglio 2011 e confermato dal Decreto del Fare, n. 69 del 21 giugno 2013. Pag. 39).
revoca
Sono orgoglioso di aver partecipato alla vertenza territoriale più importante che questa porzione di Lombardia abbia mai visto. Sono onorato di averlo potuto fare al fianco della comunità, dei cittadini e dei compagni di strada che hanno condiviso il mio impegno alla guida del Comune di Cassinetta di Lugagnano. Sono contento di aver marciato in questa lunga lotta con il Folletto 25603 e con i cittadini del Comitato No Tangenziale. Sono, anzi siamo fortunati ad aver incrociato in questi oltre 11 anni le altre terre d’Italia in movimento, dalla Val di Susa a L’Aquila, dalla Sardegna al Salento, dal Lazio alla Liguria, dalla pianura padana alla terra dei fuochi.
Dopo oltre 4000 giorni, oggi lo possiamo finalmente dire: NOTANGENZIALE!
L’autostrada non si fa. E questa è finalmente una VITTORIA.
Ma la guardia resterà sempre alta.
                       







11 ottobre 2011 COMUNICATO STAMPA SINDACO CUSAGO
                            - ALTERNATIVA PROGETTO ANAS


______LA VIA DEL LATTE CONTRO NUOVE E INUTILI INFRASTRUTTURE____________

Sabato 1 ottobre a Milano, in Piazza Mercanti ha avuto inizio  la manifestazione La Via del Latte ,  ideata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).    Trattasi di un progetto quinquennale "La strada del latte e dei formaggi" in collaborazione con Expo 2015 spa e Cia Lombardia, la Confederazione italiana agricoltori, che accompagnerà i cittadini con eventi e iniziative dedicate, fino al 2015, per valorizzare le attività agricole tipiche, aprire alla visita le cascine, far apprezzare i prodotti, promuovere una rete di piste ciclabili nella zona e sostenere la cultura del territorio.   In Piazza Mercanti erano presenti molti stand di aziende agricole rappresentanti diverse e ben qualificate aziende  agricole inserite principalmente nel Parco Sud Milano .   I cittadini hanno potuto cosi’ gustare latte e formaggi di qualità,  proposti e consigliati personalmente dai produttori  e prendere contatto diretto con un mondo rurale esistente e reale ad appena pochi kilometri dal centro del capoluogo lombardo. Tra le curiosità, molto apprezzate dai bambini (ma non solo) da segnalare i recinti appositamente allestiti al cui interno facevano capolino asinelli e naturalmente … una mucca da latte.
Lo scopo dell’iniziativa era di fare conoscere queste realtà produttive  ma soprattutto di fare riflettere sul fatto che uno dei pochissimi polmoni verdi della provincia di Milano rischia di essere completamente snaturato a causa di progetti insensati di costruzione di nuove infrastrutture autostradali che deturperebbero notevolmente il paesaggio e distruggerebbero quella rete di agricoltori che sta attualmente  fornendo la comunità con prodotti  di elevata  qualità e ragguardevole sicurezza alimentare.  Tutti devono sapere che questo polmone verde rischia di scomparire per sempre.   Da ciò ha preso spunto la Presidente onoraria del FAI, Giulia Maria Crespi, la quale oltre a illustrare il progetto nei dettagli ha anche fortemente criticato coloro che stanno ipotizzando di cementificare in modo irreversibile il Parco Agricolo Sud.
Domenica 2 Ottobre si è svolta invece una biciclettata all’interno del Parco Sud mirante a conoscere direttamente i luoghi di produzione del latte e formaggi e quindi gli allevatori, agricoltori presenti il giorno prima presso gli stand di piazza Mercanti.  Quattro erano i percorsi ciclabili stabiliti con possibilità di visita alle stalle, visite didattiche e assaggio di prodotti tipici nei punti di ristoro presso le Cascine del Parco.    


Il Comitato No Tangenziale di Albairate ha partecipato ad entrambe le manifestazioni e  appoggia tutte le iniziative utili a creare una coscienza collettiva contraria alla realizzazioni di grandi e inutili opere autostradali inserite all’interno del Parco Agricolo Sud Milano

           
5 ottobre 2011

IL TERRITORIO SI MOBILITA CONTRO  LE

 

NUOVE TANGENZIALI ESTERNE MILANESI

 

A seguito della pressione esercitata dal fronte comune di 22 sindaci e dei cittadini del territorio, la Provincia di Milano ha stralciato ufficialmente dal proprio PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale)  l’ipotesi di progetto per una nuova Tangenziale Ovest Esterna.   Tuttavia ha demandato la decisione su questa opera ad un “tavolo tecnico” dove verrà riproposto un nuovo tracciato cercando l’accordo delle amministrazioni comunali coinvolte.   La volontà dei vertici della Provincia è dunque  ferma nel riproporre a breve  un nuovo progetto .

In opposizione a questa nuova devastante infrastruttura  sono sorti e si sono prontamente attivati i Comitati No Toem di Noviglio, Lacchiarella e Rosate, con lo scopo di impedirne la realizzazione.   Come Comitato No Tangenziale  non possiamo che sentirci vicini alle istanze dei comitati NO TOEM, tanto piu’ se si considera che il tracciato di nuova tangenziale Ovest esterna si affiancherebbe,  ad una distanza di un paio di km.,  al tracciato del famigerato progetto ANAS Boffalora – Tangenziale Ovest (Baggio) che il nostro comitato ha strenuamente  contrastato in tutti i modi possibili nel corso degli ultimi dieci anni.        Di conseguenza aderiamo con forza a tutte le iniziative comuni valide a bloccare tutti gli eventuali nuovi piani  di sviluppo riguardanti grandi infrastrutture che andrebbero a soffocare in una morsa di cemento buona parte del territorio del Parco Agricolo Sud .           

All’inizio di Agosto il CIPE (Comitato Interministeriale Progettazione Economica) ha purtroppo deliberato confermando in via definitiva il progetto della nuova Tangenziale Est Esterna, dando il via alla costruzione  di un imponente nastro d’asfalto ,  di tipo autostradale che si sviluppa su un percorso di 32 km. (a pagamento), in gran parte all’interno del Parco Agricolo Sud.     Da anni i comitati NO TEM stanno cercando di ostacolare  la costruzione di questa nuova tangenziale .     Anche in questo caso il nostro Comitato aderisce ed affianca i comitati No TEM nelle loro battaglie atte ad  impedire che il territorio del Parco Agricolo Sud Milano venga devastato e distrutto da mega-infrastrutture a scapito di una agricoltura fiorente e di qualità. 
Come sempre, negli ultimi anni, grazie all’approvazione di progetti insensati,  anziché riqualificare le strade esistenti mettendole in sicurezza, si sceglie  di distruggere per sempre il Territorio  (bene comune che appartiene a tutti i cittadini) lasciando ai posteri  solo rovine e asfalto.
Comitato No Tangenziale
del Parco della Valle del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano
             


Da Il Giorno, 24 giugno 2011

Cancellato il tracciato della Toem

Ma i comitati sono contenti a metà

Via il tracciato della Tangenziale ovest esterna, ma i comitati che hanno presidiato Palazzo Isimbardi ieri mattina non si dicono del tutto soddisfatti: "C'è il rischio che si faccia comunque e noi teniamo alta la guardia"
 Cancellato il «tracciolino» della Toem, parzialmente soddisfatti i comitati e le forze politiche che ieri mattina hanno presidiato la sede della Provincia durante l’incontro fra il presidente Podestà e i 25 sindaci del Parco Sud che hanno detto no alla tangenziale ovest esterna di Milano. Il presidio organizzato dai comitati «No Toem» di Noviglio, Rosate e altri comuni, al quale hanno preso parte l’associazione Parco Sud, Legambiente e alcuni esponenti del Sel, è cominciato verso le 11.30 di ieri mattina ed è andato avanti fino alle 13.
Una presenza di una cinquantina di manifestanti per fare sentire la presenza ai sindaci che, all’unisono, stavano dicendo di no al tragitto prospettato dall’assessore Altoninante per la realizzazione della Toem chiamato «tracciolino». «Non siamo proprio soddisfatti, anche se il tracciolino è stato cancellato – spiega Stefano Negri, del comitato per il No di Noviglio. I sindaci ci hanno riferito che nel prossimo Ptcp (Piano territoriale provinciale) non sarà inserito ma la Toem comunque si farà. I comitati e le associazioni ambientaliste comunque non abbasseranno mai la guardia».
«Su indicazione del presidente Podestà, abbiamo deciso - ha dichiarato l’assessore provinciale al Territorio Fabio Altitonante - di stralciare le linee sulle mappe che hanno generato preoccupazione tra gli amministratori comunali, per mostrare loro come il nostro non fosse un tracciato già definito, ma solo un’indicazione strategica sul modo in cui il sistema infrastrutturale milanese potesse essere messo in rete, considerando il fatto che lo scenario sta mutando rapidamente. Il collegamento tra Magenta e Melegnano è stato inserito all’interno del Piano urbanistico strategico con la sola intenzione di cercare una soluzione al problema del traffico, che dobbiamo affrontare, perché il numero di veicoli presenti sulle nostre strade è in costante aumento».
I rappresentanti della Provincia, come avevano già annunciato in precedenti riunioni, si sono impegnati con i presenti a mettere in atto studi di fattibilità per poi tornare a discutere, se daranno esito positivo, di un eventuale progetto, che attualmente non esiste. Ma i comitati del No Toem non vogliono nessuna nuova arteria stradale, ma la riqualificazione e allargamento di quelle già esistenti. Inoltre chiedono prima il potenziamento del trasporto pubblico come la metropolitana verso Binasco e Peschiera e la realizzazione della Linea S13 da Rogoredo a Locate, Pieve, Lacchiarella e Pavia.
di Massimiliano Saggese




Riportiamo di seguito il comunicato stampa di Legambiente Lombardia a seguito dell'incontro in provincia tra Podestà e i 25 sindaci del Parco Sud avvenuto nella mattina di giovedì 23 giugno:

Milano 23 giugno 2011

 

Podestà cancella il tracciato della TOEM
ma dichiara di volerla fare lo stesso
Legambiente: “Le tangenziali esterne non rispondono ai veri bisogni di mobilità”
A margine dell'incontro che si è svolto oggi presso la sede della Provincia tra il presidente Podestà e i comuni del Parco Sud, contrari alla realizzazione della Tangenziale Ovest Esterna di Milano (TOEM), interviene Legambiente, presente oggi al presidio organizzato da comitati e ambientalisti fuori dal Palazzo. Podestà ha infatti promesso ai sindaci la cancellazione del tracciato TOEM disegnato sulle carte della proposta di Piano Territoriale Provinciale, ma ha ribadito che la realizzazione della TOEM è precisa volontà dell'amministrazione da lui presieduta .
“La domanda sorge spontanea - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - a chi servono le tangenziali esterne milanesi? E' possibile che nella più grande metropoli del sud Europa si disegnino autostrade sulle carte geografiche senza fare alcuna valutazione di priorità e di domanda di trasporto da soddisfare, senza valutare alternative e senza prevedere gli effetti che simili costosissimi progetti determinano sul resto delle reti di mobilità?”
Il riferimento non è solo alla TOEM, ma anche alla sua omologa ad est, la TEM, ormai in stato di avanzata progettazione: solo dopo aver deciso di costruirla si sono fatti studi di traffico che hanno dimostrato che la nuova autostrada una volta ultimata non porterà alcun beneficio significativo rispetto allo stato di perenne congestione della vecchia tangenziale est, perchè gli utenti delle due infrastrutture sono diversi e vanno in luoghi diversi. Di questi tempi, e con le ristrettezze economiche di cui tutti soffriamo, è davvero opportuno spendere energie e risorse per realizzare gigantesche infrastrutture che devastano quel poco di campagna che ci resta?
“A Podestà chiediamo di fare quello che abbiamo già chiesto infruttuosamente e da anni anche al Presidente della Regione – conclude Di Simine - invece di annunciare una autostrada in ogni collegio elettorale, promuova la realizzazione di un piano della mobilità di scala metropolitana, che distribuisca gli investimenti secondo reali priorità, e privilegiando in ogni caso le infrastrutture e i servizi di mobilità collettiva: solo dopo si potrà decidere se e come realizzare nuove infrastrutture”.

L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia



Comunicato No Tangenziale  


L’ultima commissione urbanistica del comune di Abbiategrasso aveva all’ordine del giorno due argomenti rilevanti.   Il primo era la nuova TOEM (Tangenziale Ovest Esterna Milanese) il cui progetto inserito nel PTCP provinciale sembra essere osteggiato da quasi tutti i sindaci sul cui territorio passerebbe l’ipotetica nuova tangenziale Ovest Esterna.   Il secondo argomento era invece il “nuovo “ progetto di superstrada Magenta – Vigevano.
 Su quest’ultimo progetto, come Comitato No Tangenziale, troviamo assolutamente incredibile la delibera della Provincia che, ribaltando il parere contrario della precedente amministrazione provinciale, dà invece parere favorevole al progetto ANAS Boffalora – Tangenziale Ovest Milano (tuttora giacente al CIPE in attesa di delibera finale) ma “stralciando” la tratta Albairate – Milano Tangenziale Ovest e promuovendo quindi l’infrastruttura ANAS limitatamente alla tratta Magenta – Vigevano (attraverso il territorio di Castellazzo, Cassinetta, Albairate, Abbiategrasso, Ozzero).         
Premesso che per anni ci è stato predicato che l’intero progetto ANAS  era necessario per risolvere le problematiche del traffico da e verso Milano e per facilitare l’accesso alla Malpensa .   Ora ci troviamo invece con un “nuovo” progetto di superstrada che dalla Lomellina va alla Malpensa. Non è bastata la declassazione di Malpensa a aeroporto locale, per giunta, proprio di recente,  Lufthansa ha abbandonato  i suoi piani economici per l’aeroporto, che subisce un ulteriore declassamento.     La motivazione principale di questa stravagante proposta è che, se non fosse realizzata, si perderebbero i finanziamenti già parzialmente stanziati per l’intero progetto ANAS (circa 250 milioni di Euro)
Da cittadini che pagano le tasse eravamo convinti che le opere venissero progettate e realizzate per reali necessità e non per  “non perdere dei finanziamenti”.  Tutto ciò la dice lunga su come vengano usati i soldi pubblici dei contribuenti, non per comprovata utilità delle opere ma per finanziare le “lobby del cemento” e i loro amici. Oltretutto non viene da nessuno valutato l’enorme danno che si arreca al territorio.   Il suolo, la terra, sono beni comuni non rinnovabili come ben sanno alcune nazioni (vedi Germania) che hanno imposto limiti annuali severi di consumo del territorio.    La campagna, una volta cementificata, non ci sarà più per darci cibo, aria buona e bellezza per gli occhi.
Non ci consideriamo sognatori o visionari; sappiamo bene che a volte alcune opere o infrastrutture si rendono necessarie e utili per la comunità. In questi casi si può decidere di sacrificare un pezzo di territorio ma solo dopo avere valutato attentamente che in assoluto non esistano alternative diverse.  Il fatto di costruire una tangenziale con svincoli sopraelevati in un territorio di grande bellezza e tra i più fertili della Lombardia allo scopo di utilizzare un finanziamento ci sembra una bestemmia e un atteggiamento irresponsabile nei confronti dei cittadini e delle future generazioni.  
Conosciamo bene le motivazioni di quei comuni che hanno dato l’assenso : Ponte Nuovo vuole la sua soluzione viabilistica, Robecco ed Abbiategrasso vogliono una circonvallazione e di conseguenza considerano questa superstrada la soluzione dei loro problemi senza però vedere che il danno al territorio sarà un danno anche per la loro economia e la loro qualità di vita.
In una nazione bene amministrata, ci si metterebbe tutti insieme ad un tavolo e si analizzerebbero le reali necessità della zona, cercando soluzioni efficienti e di minor costo economico e ambientale.   Solo così si potrebbero risolvere i problemi con soddisfazione di tutti.    
Comitato No Tangenziale di Albairate
 ( martedì 05 luglio 2011 )



9 giugno 2011

Parco Sud, nasce la via del latte
stalle e cascine contro il cemento

L'area milanese è minacciata dalla speculazione: Il Fondo ambiente italiano (Fai) in campo
per salvarlo. Sentieri segreti, corsi d'acqua e antiche abbazie su una superficie di 50 ettari

di CARLO BRAMBILLA



C'è uno straordinario immenso parco agricolo, ricco di cascine, abbazie, vecchie stalle e antichi fontanili, piccoli centri storici, corsi d'acqua, sentieri segreti e meravigliosi campi coltivati, praticamente sconosciuto nonostante si trovi alle porte di Milano. E che proprio per questo potrebbe diventare un modello europeo di parco agricolo culturale periurbano, in vista dell'Expo 2015 il cui tema è "Nutrire il pianeta. Energia per la vita".


A lanciare la sfida perché i 47mila ettari del dimenticato Parco agricolo Sud, che comprende 61 comuni della provincia di Milano, capoluogo compreso, vengano valorizzati e soprattutto difesi, con il lancio di un grande progetto di riscoperta, battezzato "La strada del latte e dei formaggi", è il Fai, il Fondo Ambiente Italiano, appoggiato dalla maggioranza dei sindaci della zona. "Grandi pericoli incombono su questo gioiello ambientale, che miracolosamente si è salvato fino ad oggi, nonostante la vicinanza con la città - denuncia combattiva Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario del Fai - Primi fra tutti le cosiddette "infrastrutture": un'immensa nuova tangenziale esterna, bretelle autostradali, strade, autostrade, raccordi. Sarebbe la fine del parco agricolo, la sua frantumazione, il disfacimento del suo tessuto, l'impossibilità di disporre di aree omogenee. Per non parlare dell'inquinamento ai bordi dei campi coltivati".


La fondatrice del Fai ce l'ha in modo particolare col presidente berlusconiano della Provincia, Guido Podestà, che ha giustificato i nuovi progetti autostradali dichiarando: "Il parco Agricolo Sud non è un totem". "Si sbaglia di grosso - tuona Giulia Maria Mozzoni Crespi - Questo parco invece deve diventare proprio un totem per Milano. Il simbolo di un paesaggio finalmente da salvare". Una posizione ambientalista che sembra godere dell'appoggio del nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha inviato ieri una lettera significativa: "Cari amici del Fai, difenderemo insieme il Parco Sud dalla speculazione, dalla cementificazione, da un modello vecchio di sviluppo economico basato sul consumo indiscriminato di quanto abbiamo di più prezioso".

Sabato 1 e domenica 2 ottobre prossimi partirà il progetto quinquennale "La strada del latte e dei formaggi" in collaborazione con Expo 2015 spa e Cia Lombardia, la Confederazione italiana agricoltori, che accompagnerà i cittadini con eventi e iniziative dedicate, fino al 2015, per valorizzare le attività agricole tipiche, aprire alla visita le cascine, far apprezzare i prodotti, promuovere una rete di piste ciclabili nella zona e sostenere la cultura del territorio. Sarà possibile conoscere lo straordinario sistema delle acque del parco. Una rete di rogge derivate dai navigli e dal canale Villoresi. E poi gli antichi fontanili, ecosistemi unici e preziosi sia dal punto di vista ecologico che da quello storico-culturale.


Dal sito: www.albairate.bloglolandia.it

TOEM - Comunicato stampa del Comune di Albairate

Il Consiglio comunale di Albairate ha approvato la mozione sulla Toem, la Tangenziale Autostradale Ovest Esterna di collegamento tra Melegnano e Magenta. La nuova infrastruttura stradale è stata inserita dalla Provincia di Milano nella bozza del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), senza coinvolgere gli Enti locali che sono stati informati del progetto soltanto lo scorso 2 marzo. Sorpresi e preoccupati dalla portata del progetto, i sindaci di oltre 20 comuni hanno reagito creando un coordinamento che si riunisce con cadenza settimanale.
Le prime azioni del coordinamento, come ha spiegato nella seduta del consiglio comunale di Albairate dello scorso 13 maggio il sindaco Luigi Alberto Tarantola, sono state: l’organizzazione periodica di assemblee pubbliche itineranti nel territorio per informare la cittadinanza; l’elaborazione di una mozione super partes che entro le prossime settimane sarà discussa e approvata in tutti i consigli comunali degli enti interessati dal tracciato della nuova super tangenziale; la preparazione della bozza del testo per la raccolta firme dei cittadini che sarà definita e condivisa nella prossima assemblea del coordinamento dei sindaci.
Il consiglio comunale di Albairate ha approvato il documento con i voti favorevoli della maggioranza e del consigliere di minoranza Daniele Passadori. Gli altri due consiglieri di opposizione presenti in aula, Giuseppe La Barbera e Gioacchino Iraci Sareri, si sono astenuti nonostante l’invito del sindaco Tarantola di votare all’unanimità a favore del documento. La Barbera ha motivato l’astensione spiegando di appartenere al cosiddetto “Comitato del Sì” al prolungamento della superstrada Boffalora – Malpensa in direzione di Vigevano, ritenendola un’opera stradale importante e necessaria. Mentre, prima di pronunciarsi sulla Toem, intendono raccogliere maggiori informazioni «La mozione sulla Toem è trasversale, non ha colore politico. – afferma il sindaco Luigi Alberto Tarantola – Oltre 20 Comuni che tengono alla difesa e alla valorizzazione di un territorio pregiato hanno avanzato precise richieste agli Enti competenti. Dispiace rilevare che due consiglieri di opposizione hanno ancora una volta preferito assumere una posizione nettamente politica rispondendo alle segreterie di partito, anziché schierarsi in difesa del territorio cui appartengono e accanto agli Enti locali».
Con la mozione, approvata anche dal Consiglio comunale di Albairate, si chiede al presidente della Provincia di Milano e alla giunta di stralciare i tracciati infrastrutturali che non sono stati oggetto di una concertazione preventiva, con particolare riferimento al tracciato della Toem, nonché di adoperarsi con iniziative proprie dell’Ente e con un’azione di coordinamento che coinvolga la Regione Lombardia e i Comuni affinché sia garantito e conseguito l’obiettivo di costruzione consensuale di politiche sovra locali e di interazione decisionale con gli altri livelli di pianificazione territoriale.Mentre al Consiglio provinciale si chiede di aprire una nuova fase di consultazione con le Amministrazioni comunali interessate e al presidente del Parco Agricolo Sud Milano, ente deputato alla tutela del territorio, alla sua valorizzazione e al rispetto dei vincoli indicati dalla normativa, di convocare l’Assemblea dei sindaci del Parco perché si esprima in proposito.


  
 Da Ordine e Libertà di venerdì 13 maggio 2011

Mercoledì affollata assemblea a Cassinetta: firme e mobilitazione

No Tangenziali! Ricominciamo

Pienone straordinario mercoledì sera nella sala consigliare del municipio di Cassinetta di Lugagnano per l'assemblea promossa dal sindaco Domenico Finiguerra insieme a tutte le associazioni ambientaliste del territorio e al Comitato No-Tangenziale (che per l'occasione ha ripristinato il sito www.notangenziale.com). Ne è scaturita una serata carica di pathos, caratterizzata da una serie di interventi davvero appassionati riguardo la necessità di salvaguardareil patrimonio simboleggiato e tutelato (almeno sulla carta) da Parco del Ticino e Parco Sud Milano e pesantemente minacciato dal "vecchio fantasma" della Malpensa-Tangenziale Ovest al quale oggi la Provincia di Milano affianca, abbozzandone il tracciato nel suo Piano Territoriale di Coordinamento, l'"opera di importanza strategica" che collegherebbe Melegnano a Magenta-Marcallo attraversando da est a ovest Binasco, Noviglio, Rosate, Gudo, Zelo, Vermezzo, Albairate e lambendo prima Gaggiano poi Cassinetta e Robecco. E' stato proprio Finiguerra a introdurre l'incontro, commentando l'mmagine proiettata alle sue spalle della veduta aerea dei territori interessati, tagliati dal tracciato del progetto Anas, in rosso e da quello ipotizzato per la Tangenziale ovest esterna di Milano (Toem), in giallo. Due strade che, per inciso, strangolerebbero racchiudendolo al loro interno il territorio di Albairate, dove proprio mercoledì sera era in corso un'altra riunione sullo stesso tema, riservato ai sindaci dei 22 Comuni che hanno avviato con l'assessore provinciale Fabio Altitonante un fitto rapporto finalizzato a far valere le proprie ragioni rispetto a questa nuova strada che ritengono debba essere azzerata. Posizione ribadita in modo ancor più radicale, secondo lo stile che gli è proprio, dal sindaco di Cassinetta: "Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un'accelerazioneriguardo alla Toem che attraverserebbe tutto il Parco Sud da Melegnano a Magenta e che Altitonante dice di essere tutta da definire, ma anche irrinunciabile, da discutere solo riguardo a dettagli ed eventuali mitigazioni. Ciò dimostra che si tratta - come sosteniamo da molti anni - di un tassello dell'anello di espansione della grande città, vuol dire che il nuovo sacco edilizio di Milano è alle Porte, che nel giro di 20 anni sarà la fine, che si tratterebbe di un'opera non certo fatta per risolvere i problemi di Robecco, nè quelli dei pendolari. Ribadisco che anche se il tracciato non dovesse attraversare cassinetta, la nostra opposizione politica sarà totale, perchè si tratterebbe comunque del colpo di grazia per il Parco agricolo Sud Milano. Dobbiamo dunque costituire un fronte compatto e il più vasto possibile per tenere la Provincia alle corde. E l'obiettivo deve essere quello di non realizzare affatto uno scempio del genere, un'opera inquietante che in nessun modo potrebbe essere mitigata, nè ci deve interessare che lo sia. Niente trattative - ha concluso Finiguerra - Il progetto va ritirato, punto e basta". Introduzione efficace, sintetica e di forte impatto, che ha dato la stura a un susseguirsi di una quindicina di interventi sostanzialmente dello stesso tenore, sia di altri amministratori presenti (come Luigina Milanese assessore all'Ambiente di Corbetta in scadenza e Massimo Gatti, consigliere provinciale di opposizione), sia di rappresentanti di realtà ambientalistiche e culturali (Legambiente, Eco-Alba, Associazione Parco Sud, Comitato No-Tangenziale, il Folletto, La terra trema), sia di Comuni cittadini che hanno tra l'altro sottolineato l'importanza di partire anche dal cambiamento degli stili di vita per un'azione davvero efficace ("Il modello di sviluppo lo facciamo noi a partire dai nostri consumi"). Quasi due ore e mezza di interventi fitti, ogni volta sottolineati dall'applauso di un'assemblea attenta e partecipe. E bisognosa di un indirizzo concreto, così sintetizzato in chiusura ancora da Finiguerra: "Preparare a breve un testo unico da far girare in tutti i comuni del Sud Milano, finalizzato ad avviare raccolte di firme in modo massiccio, e intanto chiedere un'audizione in Provincia come amministratori comunali, cittadini, organizzazioni agricole, associazioni ambientalistiche alla quale partecipare in massa per avviare la discussione senza aspettare di essere convocati": Referente per la mobilitazione, il Comitato No-Tangenziale. Dieci anni dopo, si ricomincia...
Marco Aziani




Da viniesapori.net

Nuova tangenziale ovest: più asfalto e meno cibo, persi quattro milioni di piatti del nostro riso

Una colata d'asfalto dal casello di Melegnano fino a Boffalora Ticino. Secondo stime della Coldiretti di Milano e Lodi, la futura tangenziale ovest esterna di Milano occuperà un milione e mezzo di metri quadrati lungo un percorso di circa 28 chilometri, compresa una deviazione sulla Milano-Genova.
In pratica - spiega la Coldiretti di Milano e Lodi - verrebbero cancellate produzioni pari a quasi 4 milioni di piatti di riso del territorio.
"Le provincie di Milano, Lodi e Brianza sono già assediate da strade, capannoni e centri abitati, il suolo libero si riduce di anno in anno e anche questa nuova tangenziale andrà ad incidere pesantemente sull'agricoltura dell'ampia zona dell'ovest milanese" spiega Carlo Greco, Direttore della Coldiretti provinciale.
Per adesso sul percorso della tangenziale non ci sono progetti definitivi - spiega l'associazione degli agricoltori - ma le prime ipotesi che circolano fanno pensare a una strada di grande impatto, come già sarà per la Tem e per la Brebemi.
"Bisognerebbe puntare alla riqualificazione della viabilità esistente in modo da ridurre il consumo di suolo, un bene che appartiene a tutta la società e che una volta perso, non è certo riproducibile. Invece che pensare sempre e solo a queste maxi opere - dice Carlo Franciosi, Presidente di Coldiretti di Milano e Lodi - Senza terra anche le aziende agricole non possono certo fare nulla e tantomeno continuare a coltivare quei prodotti che ogni giorno dai nostri campi arrivano sulle tavole degli italiani".
La nuova tangenziale ovest - dice la Coldiretti di Milano e Lodi - avrebbe poi un impatto forte anche sul sistema idrico dei canali che dai tempi di Leonardo Da Vinci sono il fiore all'occhiello della Lombardia. Cementificare - conclude la Coldiretti - significa anche togliere al territorio parte della sua capacità di ammortizzare l'impatto di eventi atmosferici importanti.


Parco A. Sud e del Ticino – L’incubo Tangenziali ritorna! 22 Sindaci dicono N o martedì, 19 aprile 2011

Strana è stata la sensazione provata all’assemblea pubblica di venerdì 15 aprile 2011 a Rosate, da parte di chi ha trascorso l’ultimo decennio nel partecipare o collaborare con il comitato NO TANGENZIALE, comitato sorto tra il 1999-2000 per contrastare il progetto stradale di collegamento tra Malpensa-Abbiategrasso –Milano. E’ sembrato di ritornare alle prime assemblee di dieci anni fa, dove sindaci e cittadini tra lo stupore e la preoccupazione si interrogavano sul da farsi. L’unica differenza positiva in questo caso è che è stata la presenza di un numero maggiore di sindaci (22) i quali hanno efficacemente stilato un codice etico condiviso da contrapporre al metodo e all'atteggiamento prepotente adottato dalla Provincia di Milano nella presentazione del progetto. Qui le TavoleInfrastrutturali.
Ma veniamo al nuovo progetto di tangenziale posto sul tavolo che collegherebbe Melegnano con Magenta passando oltre agli altri comuni da Rosate,Gaggiano ed Albairate.
A dire il vero di nuovo non c’è proprio nulla, anche perché sul sito della Provincia già nel 1999, durante la presidenza Colli, c’era l’ipotesi del secondo anello della tangenziale di Milano e difatti dopo la Est esterna, la Pedemontana e il tratto Malpensa-Boffalora, osservando la cartina il tassello mancante è proprio il tratto Melegnano-Magenta.
“Il progetto considerato strategico dalla Provincia, verrà realizzato da privati ed avrà natura autostradale con caselli a pagamento : eventualmente si potrà spostare leggermente rispetto al tracciato indicato”, ha sentenziato l’assessore Fabio Altitonante nell’incontro con i 22 sindaci
Questi ultimi stanno dimostrando di sapersi muovere nel migliore dei modi, cioè in maniera compatta organizzando assemblee pubbliche itineranti in tutti i comuni coinvolti che oltre allo scopo di informare cercheranno di coinvolgere tutti i cittadini invitandoli ad opporsi allo scempio che viene loro imposto.
Dal canto loro, i cittadini non mancheranno di costituire comitati spontanei attraverso i quali, assieme ad una raccolta firme a difesa dell’ambiente, diffonderanno le informazioni in maniera capillare.
Questo progetto oltre ad aggredire ed infliggere un’ enorme ferita ad un territorio poco urbanizzato e con vocazione agricola, causerà il frazionamento delle unità colturali rendendole inservibili, permettendo di conseguenza la facile realizzazione di centri commerciali, capannoni e complessi residenziali a lato dell’infrastruttura.
Contrariamente a quello che sta avvenendo in diverse parti del mondo e cioè la salvaguardia delle aree agricole per far fronte al crescente fabbisogno di risorse alimentari, chi ci governa continua a considerare aree agricole, ed in questo caso stiamo parlando del Parco Agricolo Sud e del Parco del Ticino, come un vuoto da riempire. Ad esempio la Cina con il progetto Focac (Forum for China-Africa Cooperation) ha attuato una politica che ha come obiettivo strategico, e non solo, quello di garantire al miliardo e trecento milioni di cinesi il rifornimento di cibo.
La Terra è la risorsa vera. Lo hanno capito i Nigeriani a cui hanno lasciato le mani sporche di petrolio e che cercano ora di ritrovare l’agricoltura perduta, lo hanno capito i Cinesi , gli Emirati Arabi che hanno acquistato grandi estensioni di terreno in Africa. Un dato per capire: nel m o n d o nel 2050 vivranno 9 miliardi di persone (stime Fao) e per sfamarle sarà necessario a u m e n t a r e del 70% il cibo prodotto. Ecco perché l’Africa, vasto continente poco abitato, è diventata terra di conquista. La guerra in Libia di questi giorni ha impattato notevolmente sul prezzo del petrolio tornato sui livelli pre-crisi. Forti incrementi anche per mais (74%), grano (68%) e soia (36%), sui quali ha inciso la maggiore domanda proveniente dai Paesi Emergenti…
Paradossalmente poi il Presidente del Parco, nonché Presidente della provincia, invece di salvaguardare l’ultimo polmone peri urbano con simili progetti di fatto lo devasta cancellandolo semplicemente. Un Termovalorizzatore qua (Opera,poi ritirato in seguito alla pretesta dei 15 comuni interessati) una tangenziale ad Est , una a Sud/ Ovest, un Progetto Anas nel Parco del Ticino e nel Parco sud,)la riduzione dei confini del Parco etc.. ed i Parchi e l’intera agricoltura, sono spariti.

Articoli -
I Parchi che Vorrei: Dopo le parole di Salvatore Ligresti che, per la prima volta, ha raccontato “la Milano che vorrei” facendo un diretto riferimento al Parco Sud e alla sua speranza di poterci “costruire nuovi quartieri completi”, sul futuro del grande parco agricolo provinciale.
-Parco Sud, la svolta di Podestà-“Un pollaio non modifica il Parco”«Non è un totem, si può costruire»-«Subito la nuova tangenziale».
Così facendo «Podestà apre al cemento e difende gli interessi immobiliari», replicava Damiano Di Simine, presidente di Legambiente- Questa nuova lotta dipenderà da tutti noi e se saremo in grado di tutelare il territorio e contemporaneamente favorire un cambiamento culturale sull’ambiente e il trasporto l’esito non potrà che essere positivo.
                           
EST TICINO: I SINDACI REPLICANO ALL’ASSESSORE CATTANEO

        E CHIEDONO UN PROGETTO ALTERNATIVO ALLA SUPERSTRADA     

Comuni dell’Est Ticino ABBIATENSE - MAGENTINOProvincia di Milano -Comunicato stampa-Albairate, Cassinetta, Cisliano, Cusago e Ozzero insieme per la difesa del territorio

4 maggio 2010L’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo, dovrebbe conoscere quali sono le reali motivazioni che hanno spinto cinque sindaci dell’Est Ticino ad esprimere parere contrario al Progetto definitivo dell’Anas che prevede la realizzazione di una superstrada di collegamento tra Magenta e la Tangenziale Ovest di Milano. Una superstrada che interessa le aree protette del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino.
Cattaneo, anziché confrontarsi con gli amministratori locali per conoscere e rispondere in maniera adeguata alle istanze del territorio nel rispetto del principio di sussidiarietà, ha sempre sostenuto a priori il Progetto Anas che ha completamente abbandonato nelle mani dei tecnici. Nei giorni scorsi ha addirittura rilasciato alla stampa dichiarazioni non corrette e offensive nei confronti dei sindaci contrari.
È quanto emerso dalla conferenza stampa che si è svolta martedì 4 maggio, nella sala consiliare del Municipio di Cusago, cui sono intervenuti i sindaci: Luigi Alberto Tarantola (Albairate), Domenico Finiguerra (Cassinetta di Lugagnano), Emilio Simonini (Cisliano), Daniela Pallazzoli (Cusago) e Willie Chiodini (Ozzero).
Gli amministratori hanno rilevato che, contrariamente a quanto affermato dall’assessore regionale, le ventilate mitigazioni al progetto sono inesistenti e comunque non tali da giustificare l’aumento del costo dell’opera da 270 milioni a oltre 400 milioni. Per questa ragione, hanno chiesto a Raffaele Cattaneo di spiegare meglio quali sarebbero le mitigazioni attuate, cosa ha realmente fatto lievitare i costi e qual è la politica regionale in materia di salvaguardia del territorio. La Regione, infatti, da un lato continua ad adottare provvedimenti che impongono ai Comuni vincoli, ad esempio, per la tutela del paesaggio, dall’altro sostiene progetti come quello dell’Anas incompatibili con questi vincoli.
I cinque sindaci hanno affermato di non essere contrari allo sviluppo e in particolare ad interventi volti a migliorare il sistema della mobilità, ma a condizione che vengano elaborati progetti di buon senso per rispondere ai reali problemi delle comunità locali. La gestione del territorio e la relativa programmazione dello sviluppo dovrebbero essere il più possibile condivise indipendentemente dalle appartenenze politiche e dalle dimensioni delle singole comunità che ne fanno parte.
I sindaci hanno affermato, altresì, che il Progetto Anas è vecchio di dieci anni e prevede un’infrastruttura inutile e costosa che devasta un paesaggio pregiato, comporta consumo di suolo, compromette definitivamente l’attività degli agricoltori e di diverse aziende dislocate lungo il tracciato, peggiora la qualità della vita dei cittadini dell’Est Ticino.
Per questa ragione, hanno avanzato una proposta alternativa e facilmente attuabile a costi ridotti senza devastare il territorio: l’elaborazione di un progetto nuovo a ridotto impatto ambientale che abbia come obiettivo prioritario la riqualificazione della rete stradale esistente, nonché il rilancio del trasporto pubblico e del sistema intercomunale di piste ciclopedonali. È possibile riqualificare e potenziare la strada provinciale 114, realizzando in tempi brevi un tracciato a raso con rotonde, analogamente al tratto esistente tra Cusago e la Tangenziale Ovest di Milano.
I sindaci hanno chiesto, inoltre, la realizzazione di moderne infrastrutture che non siano solamente strade, ma anche centri di servizi di qualità, per esempio nei settori del trasporto pubblico, in quello sociale e scolastico. Sono questi gli argomenti su cui desiderano confrontarsi con l’assessore Raffaele Cattaneo, se fosse almeno una volta disponibile a partecipare ad un incontro istituzionale direttamente nel territorio, considerando i reiterati inviti.
I sindaci sono il principale punto di riferimento dei cittadini, conoscono le reali problematiche del territorio e anche il malessere che serpeggia nelle loro comunità per il perdurare della crisi economica che sta mettendo in ginocchio molte famiglie. Un malessere sociale che ancora riescono a tenere sotto controllo, impedendo che degeneri in drastiche forme di protesta.
Secondo loro il Progetto Anas è la riposta sbagliata ai problemi della viabilità locale. È sostenuto da quelle amministrazioni come Abbiategrasso, Magenta e Vigevano che hanno solo dei vantaggi indiretti a scapito del territorio e dei cittadini dei comuni limitrofi o che seguono pedissequamente gli ordini della propria scuderia politica. A questo punto sarebbe opportuno chiarire chi sono i veri furbetti in questa vicenda, anziché criticare coloro che avanzano delle proposte concrete a vantaggio di tutti.
Tutta questa vicenda non è un buon esempio di modello lombardo. Una cosa è certa: entro l’estate, come annunciato dall’assessore regionale, il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) potrebbe esprimersi sul Progetto definitivo dell’Anas. I sindaci contrari hanno garantito che continueranno la loro politica del buon senso per fermare questo Progetto, informare la cittadinanza, promuovere adeguate iniziative di sensibilizzazione, salvaguardare l’ultima area verde e pregiata della provincia di Milano, garantire uno sviluppo che tenga conto delle caratteristiche agricole del territorio, ottenere la riqualificazione e il potenziamento della strada provinciale 114.

Segreterie
Comune di Albairate, Comune di Cassinetta di Lugagnano, Comune di Cisliano,Comune di Cusago. 







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