giovedì 17 aprile 2014

Discorso del Comitato No Tangenziale di Abbiategrasso in occasione dell'assemblea pubblica del 9 aprile 2014 presso il convento dellì'Annunciata ad Abbiategrasso.

Se stasera ci ritroviamo ancora qui tutti insieme da quel lontano novembre 2002 a Cassinetta, è perché la percezione che il nostro territorio sia ancora una volta sotto attacco è reale.   Le istituzioni e le persone  favorevoli alla realizzazione della nuova superstrada Vigevano – Magenta ci vogliono propinare ricette astruse di strade immerse nel verde e a basso impatto ambientale.   Ma noi sappiamo che non esistono strade a basso impatto ambientale.


 Con una sottile opera di informazione di parte, vorrebbero farci credere che le nuove strade portano più lavoro.  Niente di più falso; vorremmo solo fare notare che abbiamo a due passi da noi un esempio concreto, e ci riferiamo al nuovo tratto Magenta – Malpensa, dove nonostante vi sia una nuova arteria a scorrimento veloce, non vi è un sola prova di  grande azienda che abbia deciso di trasferirsi nei pressi della stessa per raggiungere più velocemente la Milano-Torino e Malpensa.   Anzi, purtroppo anche lì vi sono chiusure a raffica.

 Noi dei Comitati No Tangenziale ci chiamiamo in questo modo perché, come ripetiamo dal 2002, questa superstrada non sarà semplicemente  la circonvallazione di Abbiategrasso o quella di Robecco,  ma uno dei tratti della nuova Tangenziale Ovest Esterna di Milano.
Siamo disposti a svendere il nostro prezioso territorio allo scopo di alleggerire il transito sulle Tangenziali attuali?

Oppure  è meglio salvare decine di aziende agricole, fonte assicurata di lavoro ? Si deve puntare su forme di trasporto alternative e queste sì a basso impatto ambientale, come ad esempio il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Milano – Mortara e inoltre la sostituzione  con rotonde dei semafori che sono attualmente la causa di congestione di traffico negli orari di punta.
Siamo convinti che ciò sia possibile.  L’enorme risparmio economico potrebbe permettere la realizzazione di opere veramente utili come la manutenzione e riqualificazione delle strade esistenti.
Abbiategrasso è il comune di riferimento dell’abbiatense.   La responsabilità delle sue scelte ricadono in maniera importante su tutti gli altri Comuni della zona.

Scelte politiche oculate porterebbero a considerare che la realizzazione di una simile opera dovrebbe essere il più possibile condivisa e partecipata.  Non si può pensare di strangolare Albairate e Cassinetta solo per la circonvallazione di Abbiategrasso o come a Robecco sacrificare una intera frazione, Castellazzo de Barzi, per deviare il traffico dal centro.
Menzione speciale merita l’Amministrazione di Vigevano che sta spingendo con tutte le sue forze per la costruzione della Superstrada ma che, vale la pena ricordare, non concede neppure un metro quadro di prezioso territorio per la realizzazione di quest’opera.

Noi vorremmo essere costruttivi e non distruttivi. Siamo disponibili a confrontarci con tutte quelle Amministrazioni, naturalmente compresa la nostra, che vogliano dialogare  con noi.
Da parte nostra non dimentichiamo tutte quelle Amministrazioni Comunali che fin dall’inizio delle battaglie per contrastare la Superstrada  ci hanno appoggiato e sostenuto. Ci auguriamo che continuino a farlo anche in futuro.

Non dimentichiamo inoltre le quasi 14.000 persone che hanno firmato contro il progetto originario ANAS le quali ci hanno permesso di portare avanti la nostra battaglia con la consapevolezza di avere il loro sostegno e di conseguenza il sostegno del territorio
Per concludere noi ci impegniamo  a lavorare insieme a tutte quelle persone di buona volontà che vorranno collaborare alla ricostituzione del nuovo Comitato di Abbiategrasso.  Ma saremo certamente a disposizione anche di coloro che semplicemente vorranno essere informati su questo progetto.       E’ un loro diritto ed è nostro dovere.


Comitato No Tangenziale Abbiategrasso

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