mercoledì 28 marzo 2012

Legambiente - LA CHIAMANO LEGGE SVILUPPO MA...

Le concessioni delle infrastrutture ... possono riguardare anche interventi di carattere insediativo e territoriale... al servizio degli utenti delle infrastrutture medesime ovvero a servizio delle funzioni e delle attività del territorio, i cui margini operativi di gestione possono contribuire all’abbattimento del costo dell’esposizione finanziaria dell’iniziativa complessiva.” 

 
E' un passaggio dell'art. 33 del progetto di legge Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione, di iniziativa della Giunta Regionale della Lombardia e attualmente in discussione, con corsia preferenziale, nelle commissioni del Consiglio Regionale. Si tratta di una legge omnibus, con articoli che riguardano una moltitudine di materie, alcuni dei quali molto condivisibili (è il caso dell'anticipazione degli obiettivi di produzione da energie rinnovabili), anche se troppo generici (vedi le osservazioni di Legambiente http://lombardia.legambiente.it ) . Ma quel passaggio cosa significa? Ve lo spiego con un esempio. Poniamo che io sia un soggetto dotato di una grande dotazione di capitali in cerca di investimento. Di questi tempi non ce n'è molti: a parte le organizzazioni criminali che devono riciclare i loro soldi sporchi, ci sono le banche che si guardano bene dal fare prestiti alle imprese in difficoltà, i grandi fondi assicurativi, qualche storica concessionaria di autostrade, per esempio. 

Bene, poniamo che io sia uno di questi soggetti. Prendo una bella carta della pianura agricola lombarda e, un po' alla cieca, segno due punti A e B e li congiungo con una linea. Li chiamiamo A e B, ma potrebbero chiamarsi Broni, Mortara, Cremona, Mantova, Castrezzato, Vignate, Osio, Treviglio... non c'è limite alla fantasia. Attingo dal mio gruzzolo e, lungo questa linea, inizio a fare acquisizioni di terreni agricoli, cercando di dare meno nell'occhio possibile: per esempio, posso portare questi terreni in dote ad una società agricola costituita ad hoc, che chiamerò in modo inoffensivo e rassicurante, chessò, agricola panda, o paceverde srl, o la buona papera. Nel frattempo, mi faccio amici i dirigenti delle camere di commercio e delle organizzazioni imprenditoriali di A e di B, pago la campagna elettorale di qualche candidato molto vicino ai vertici dei principali schieramenti, papabile come assessore o come capogruppo di opposizione, insomma faccio una legittima campagna di lobby, tanto i soldi ce li ho. Magari entro anche nell'azionariato di qualche testata giornalistica, locale o regionale.

A questo punto, 'misteriosamente' inizia a montare una idea che si trasforma ben presto in campagna politica e mediatica: tra A e B esiste una evidente carenza di infrastrutture, ci sono paesi strozzati dal traffico, occorre una maggiore dotazione stradale, ma non ci sono soldi, quindi deve essere un privato a realizzarla, con il project financing. E come per incanto il privato salta fuori: certo, realizzerà l'opera e ne incasserà i proventi. Non c'è sufficiente domanda di traffico per ripagare l'investimento? no problem, il munifico finanziatore si rende disponibile a rischiare. Ci sarà una bella autostrada, con grandi svincoli e viabilità accessorie che sfiorano i terreni della agricola panda, della paceverde srl e della buona papera. Il munifico farà di più: oltre all'autostrada, realizzerà anche funzioni e attività a servizio del territorio, sacrificando i suoi terreni agricoli per realizzare centri commerciali, poli logistici, cinema multisala. Terreni che aveva acquistato per quattro soldi ma che, grazie alla nuova lucente autostrada, diventano la nuova frontiera della metropoli. Tutto legale, beninteso, perchè non c'è nessuna legge che impedisca di realizzare un simile castello finanziario: a farne le spese sarà, tutto sommato, solo qualche migliaio di ettari di suolo agricolo. 

Ma l'assessore regionale Cattaneo vuole di più: vuole che questo meccanismo speculativo venga istituzionalmente sancito da una legge che, in parole povere, significa che le nuove autostrade non si fanno se e nella misura in cui servono, ma diventano un business immobiliare. Beh, noi non ci stiamo. E ci appelliamo alle coscienze dei Consiglieri Regionali della Lombardia, di tutti gli schieramenti. Anche a quelli che pensano che in Lombardia il traffico automobilistico sia destinato ad aumentare e che non sia possibile far altro che assecondare questa crescita attraverso nuove strade: noi non la pensiamo così e siamo ben disposti a discuterne e a scontrarci. Ma le regole del gioco non devono essere sovvertite per fare favori alla speculazione finanziaria: se vogliamo vero sviluppo, dobbiamo costringere i detentori di capitali leciti a investire in vero sviluppo e sostegno alle imprese, non in lucrose scorciatoie ai danni dell'ambiente. E, per quanto riguarda i capitali illecitamente accumulati... beh, lo dice la parola, quel genere di speculazione si chiama ricettazione, e deve essere penalmente perseguita.

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