No Superstrada Vigevano-Magenta No Tangenziale Ovest
Esterna-Comunicato stampa C.I.A. - Basta consumo di suolo, le
lezioni di Pedemontana, Brebemi e Tangenziale Est Esterna non bastano per
fermare la superstrada Vigevano-Magenta? - “Ci risiamo, cambiano le giunte, la crisi sta
ridefinendo le priorità economiche, ma - ha dichiarato il vicepresidente
vicario di Cia Mi-Lo-Mb Dario Olivero - il dogma delle grandi opere inutili
mangia campagna e consumo suolo non si ferma. Anzi.
Il rapporto malato con il substrato, che è terra
nutrice, protettrice delle messi, ed elargitrice di frutti, dove l’uomo vive è
una costante. L’alluvione del Seveso di martedì a Milano è solo l’ultimo
esempio, ma non ci dimentichiamo i danni provocati nel 2002 nell’Abbiatense
dall’esondazione del Canale Scolmatore Nord Ovest, proprio del Seveso.
Quasi in silenzio è ricominciato l’iter di un’altra
infrastruttura la Superstrada Vigevano-Magenta (di fatto uno stralcio
della Tangenziale Ovest Esterna), senza che la lezione sulle progettazioni
faraoniche, sugli errori nei piani finanziari, sulle previsioni di traffico
errate, sugli scenari globali della sicurezza e della sovranità alimentare
siano mai state verificate. E così è ripreso l’iter della Superstrada
Vigevano-Magenta (opera Anas da 220 milioni di euro), stralciando il tratto
Cusago (Tangenziale Ovest)-Abbiategrasso, di fatto si tratta di un pezzo
della Tangenziale Ovest Esterna, Melegnano-Abbiategrasso-Magenta, che
poi si connette con la Superstrada Magenta-Malpensa, altra opera ad alto
impatto ambentale e a basso traffico, come si può vedere ormai da un decennio.
Con questa scelta istituzionale non si rimette in
discussione alcuno dei fondamenti, sui quali si insiste da quasi venticinque
anni, per avere un secondo anello di tangenziali attorno a Milano. Nel caso di
questa superstrada si terrebbero validi gli iter di Valutazione Ambientale
Strategica (Vas) e Valutazione d’Impatto Ambientale (Via), come se in
questi anni di crisi economico finanziario non fosse cambiato alcunché. In questa bellissima zona a cavallo tra i Parchi
del Ticino e Agricolo Sud Milano, invece, l’agricoltura è cresciuta,
mentre, purtroppo, l’abbandono delle zone industriali è stato davvero
ingente. I capannoni che assurdamente sono stati costruiti in questi anni,
consumando altro suolo, sono quasi tutti vuoti, mentre quelli dismessi, anche
da dieci anni, tali sono rimasti. Eppure la Regione Lombardia e alcuni comuni
insistono nel volere una infrastruttura, che se era datata venti anni fa adesso
sembra da preistoria.
A che cosa serve? A portare merci e persone a
Malpensa? Ci fermiamo qui per decenza e rispetto dei lavoratori
degli aeroporti milanesi, che stanno soffrendo da anni, e anche in questi
giorni sono in piena vertenza proprio per la crisi. A questo aggiungiamo poi la
perla che l’iter per il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara
(Alessandria), nella tratta Albairate-Mortara, potrebbe ricominciare solo nel
2016. E’ ora di cambiare, ragionando anche sui problemi
viabilistici esistenti, le alternative stradali possibili, senza dogmi, e
coinvolgendo la Città Metropolitana, per cui si vota il prossimo 28 settembre”.
E’ possibile vedere il tracciato qui
Relazioni esterne e comunicazione Cia
Mi-Lo-Mb
Fabio Fimiani
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