Il Gruppo di
Acquisto Solidale Spesaccorta di Abbiategrasso esprime grande preoccupazione
rispetto al nuovo progetto di tangenziale che interesserebbero una parte
consistente del territorio abbiatense, bruciando diversi chilometri di suolo
agricolo. Qualche anno fa lanciammo una campagna di informazione contro
l’idea di nuovo inceneritore, dimostrando l'inutilità di un impianto inquinante
e antieconomico rispetto alla potenzialità e alla sostenibilità della raccolta
differenziata porta a porta. Avevamo praticamente tutte le forze politiche
contro, alcuni esponenti politici raccontavano di come fosse una seccatura fare
la differenziata.
Oggi è una realtà di cui ci si vanta in quanto comune virtuoso
e da cui è impensabile tornare indietro.
Il progetto per la tangenziale ci
ricorda quella lotta. Il dibattito è completamente appiattito, l’amministrazione
comunale non si è ancora espressa esplicitamente, viene completamente ignorata
ogni possibile alternativa sostenibile, abbandonata la linea ferroviaria a
binario unico, non spesi i soldi per le rotonde che toglierebbero i semafori,
falsificata la realtà descrivendo viaggi epici verso Milano, omettendo che ciò
avviene, come ovunque, nelle sole ore di punta e che molto probabilmente (siamo
in attesa della nuova proposta) il progetto Sea-Anas non riguarderà il tratto
verso Milano
.
Non pensiamo che
il problema “mobilità” non esista, anzi. Crediamo che tantissimo si debba e si
possa fare, ma attraverso una progettazione che sappia tutelare il bene più
prezioso, la terra, da cui ricaviamo non solo il cibo che mangiamo, ma anche
benessere psicofisico e un paesaggio con cui produciamo accoglienza turistica e
ambientale. Molti agricoltori
stanno investendo nei loro campi, acquisendo la certificazione biologica,
aprendo spacci, ampliando la varietà dei prodotti, sviluppando reti che stanno
dando nuovo impulso a un’attività agricola sostenibile e dalla parte del
territorio.
Noi, in quanto gruppo di acquisto solidale, una cinquantina di
famiglie che fanno la spesa con senso critico privilegiando prodotti di
prossimità, ci sentiamo parte di questo impulso e crediamo che la tangenziale
annullerebbe tutto questo, offrendoci in cambio forse mezz'ora di tempo in più
al giorno (ma non è detto; i flussi di traffico previsti, con la nuova strada,
proiettano volumi molto più alti di quelli attuali perché il tratto attrarrebbe
auto e tir dalla A4), che non potremmo certo più spendere nelle campagne
attraversate dalla strada e coperte dall'asfalto e dal cemento che, negli anni,
immancabilmente, si svilupperanno attorno all’infrastruttura.
Per queste
preoccupazioni sosteniamo le motivazioni del no alla tangenziale espresse dal
comitato appena ricostituito, invitando i cittadini abbiatensi ad approfondire
meglio la questione, individuare le soluzioni alternative e impegnarsi con
convinzione per la salvaguardia del territorio.
COMUNICATO STAMPA
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