lunedì 16 maggio 2011

No Tangenziali! Ricominciamo


Pienone straordinario mercoledì sera nella sala consigliare del municipio di Cassinetta di Lugagnano per l'assemblea promossa dal sindaco Domenico Finiguerra insieme a tutte le associazioni ambientaliste del territorio e al Comitato No-Tangenziale (che per l'occasione ha ripristinato il sito www.notangenziale.com). Ne è scaturita una serata carica di pathos, caratterizzata da una serie di interventi davvero appassionati riguardo la necessità di salvaguardareil patrimonio simboleggiato e tutelato (almeno sulla carta) da Parco del Ticino e Parco Sud Milano e pesantemente minacciato dal "vecchio fantasma" della Malpensa-Tangenziale Ovest
al quale oggi la Provincia di Milano affianca, abbozzandone il tracciato nel suo Piano Territoriale di Coordinamento, l'"opera di importanza strategica" che collegherebbe Melegnano a Magenta-Marcallo attraversando da est a ovest Binasco, Noviglio, Rosate, Gudo, Zelo, Vermezzo, Albairate e lambendo prima Gaggiano poi Cassinetta e Robecco. E' stato proprio Finiguerra a introdurre l'incontro, commentando l'mmagine proiettata alle sue spalle della veduta aerea dei territori interessati, tagliati dal tracciato del progetto Anas, in rosso e da quello ipotizzato per la Tangenziale ovest esterna di Milano (Toem), in giallo. Due strade che, per inciso, strangolerebbero racchiudendolo al loro interno il territorio di Albairate, dove proprio mercoledì sera era in corso un'altra riunione sullo stesso tema, riservato ai sindaci dei 22 Comuni che hanno avviato con l'assessore provinciale Fabio Altitonante un fitto rapporto finalizzato a far valere le proprie ragioni rispetto a questa nuova strada che ritengono debba essere azzerata. Posizione ribadita in modo ancor più radicale, secondo lo stile che gli è proprio, dal sindaco di Cassinetta: "Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un'accelerazioneriguardo alla Toem che attraverserebbe tutto il Parco Sud da Melegnano a Magenta e che Altitonante dice di essere tutta da definire, ma anche irrinunciabile, da discutere solo riguardo a dettagli ed eventuali mitigazioni. Ciò dimostra che si tratta - come sosteniamo da molti anni - di un tassello dell'anello di espansione della grande città, vuol dire che il nuovo sacco edilizio di Milano è alle Porte, che nel giro di 20 anni sarà la fine, che si tratterebbe di un'opera non certo fatta per risolvere i problemi di Robecco, nè quelli dei pendolari. Ribadisco che anche se il tracciato non dovesse attraversare cassinetta, la nostra opposizione politica sarà totale, perchè si tratterebbe comunque del colpo di grazia per il Parco agricolo Sud Milano. Dobbiamo dunque costituire un fronte compatto e il più vasto possibile per tenere la Provincia alle corde. E l'obiettivo deve essere quello di non realizzare affatto uno scempio del genere, un'opera inquietante che in nessun modo potrebbe essere mitigata, nè ci deve interessare che lo sia. Niente trattative - ha concluso Finiguerra - Il progetto va ritirato, punto e basta". Introduzione efficace, sintetica e di forte impatto, che ha dato la stura a un susseguirsi di una quindicina di interventi sostanzialmente dello stesso tenore, sia di altri amministratori presenti (come Luigina Milanese assessore all'Ambiente di Corbetta in scadenza e Massimo Gatti, consigliere provinciale di opposizione), sia di rappresentanti di realtà ambientalistiche e culturali (Legambiente, Eco-Alba, Associazione Parco Sud, Comitato No-Tangenziale, il Folletto, La terra trema), sia di Comuni cittadini che hanno tra l'altro sottolineato l'importanza di partire anche dal cambiamento degli stili di vita per un'azione davvero efficace ("Il modello di sviluppo lo facciamo noi a partire dai nostri consumi"). Quasi due ore e mezza di interventi fitti, ogni volta sottolineati dall'applauso di un'assemblea attenta e partecipe. E bisognosa di un indirizzo concreto, così sintetizzato in chiusura ancora da Finiguerra: "Preparare a breve un testo unico da far girare in tutti i comuni del Sud Milano, finalizzato ad avviare raccolte di firme in modo massiccio, e intanto chiedere un'audizione in Provincia come amministratori comunali, cittadini, organizzazioni agricole, associazioni ambientalistiche alla quale partecipare in massa per avviare la discussione senza aspettare di essere convocati": Referente per la mobilitazione, il Comitato No-Tangenziale. Dieci anni dopo, si ricomincia...

Marco Aziani

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