lunedì 25 aprile 2011

Parco A. Sud e del Ticino – L’incubo Tangenziali ritorna! 22 Sindaci dicono No


Strana è stata la sensazione provata all’assemblea pubblica di venerdì 15 aprile 2011 a Rosate, da parte di chi l’ultimo decennio ha trascorso a partecipare o collaborare con il comitato NO TANGENZIALE, comitato sorto tra il 1999-2000 per contrastare il progetto stradale di collegamento tra Malpensa-Abbiategrasso –Milano.
E’ sembrato di ritornare alle prime assemblee di dieci anni fa, dove sindaci e cittadini tra lo stupore e la preoccupazione si interrogavano sul da farsi. L’unica differenza positiva in questo caso è che è stata la presenza di un numero maggiore di sindaci (22) i quali hanno efficacemente stilato un codice etico condiviso da contrapporre al metodo e all’atteggiamento prepotente adottato dalla Provincia di Milano nella presentazione del progetto. Qui le Tavole Infrastrutturali.
Ma veniamo al nuovo progetto di tangenziale posto sul tavolo che collegherebbe Melegnano con Magenta passando oltre agli altri comuni da Rosate,Gaggiano ed Albairate.
A dire il vero di nuovo non c’è proprio nulla, anche perché sul sito della Provincia già nel 1999, durante la presidenza Colli, c’era l’ipotesi del secondo anello della tangenziale di Milano e difatti dopo la Est esterna, la Pedemontana e il tratto Malpensa-Boffalora, osservando la cartina il tassello mancante è proprio il tratto Melegnano-Magenta.
“Il progetto considerato strategico dalla Provincia, verrà realizzato da privati ed avrà natura autostradale con caselli a pagamento : eventualmente si potrà spostare leggermente rispetto al tracciato indicato”, ha sentenziato l’assessore Fabio Altitonante nell’incontro con i 22 sindaci
Questi ultimi stanno dimostrando di sapersi muovere nel migliore dei modi, cioè in maniera compatta organizzando assemblee pubbliche itineranti in tutti i comuni coinvolti che oltre allo scopo di informare cercheranno di coinvolgere tutti i cittadini invitandoli ad opporsi allo scempio che viene loro imposto.
Dal canto loro, i cittadini non mancheranno di costituire comitati spontanei attraverso i quali, assieme ad una raccolta firme a difesa dell’ambiente, diffonderanno le informazioni in maniera capillare.
Questo progetto oltre ad aggredire ed infliggere un’ enorme ferita ad un territorio poco urbanizzato e con vocazione agricola, causerà il frazionamento delle unità colturali rendendole inservibili, permettendo di conseguenza la facile realizzazione di centri commerciali, capannoni e complessi residenziali a lato dell’infrastruttura.
Contrariamente a quello che sta avvenendo in diverse parti del mondo e cioè la salvaguardia delle aree agricole per far fronte al crescente fabbisogno di risorse alimentari, chi ci governa continua a considerare aree agricole, ed in questo caso stiamo parlando del Parco Agricolo Sud e del Parco del Ticino, come un vuoto da riempire. Ad esempio la Cina con il progetto Focac (Forum for China-Africa Cooperation) ha attuato una politica che ha come obiettivo strategico, e non solo, quello di garantire al miliardo e trecento milioni di cinesi il rifornimento di cibo.
La Terra è la risorsa vera. Lo hanno capito i Nigeriani a cui hanno lasciato le mani sporche di petrolio e che cercano ora di ritrovare l’agricoltura perduta, lo hanno capito i Cinesi , gli Emirati Arabi che hanno acquistato grandi estensioni di terreno in Africa. Un dato per capire: nel m o n d o nel 2050 vivranno 9 miliardi di persone (stime Fao) e per sfamarle sarà necessario a u m e n t a r e del 70% il cibo prodotto. Ecco perché l’Africa, vasto continente poco abitato, è diventata terra di conquista. La guerra in Libia di questi giorni ha impattato notevolmente sul prezzo del petrolio tornato sui livelli pre-crisi. Forti incrementi anche per mais (74%), grano (68%) e soia (36%), sui quali ha inciso la maggiore domanda proveniente dai Paesi Emergenti…
Paradossalmente poi il Presidente del Parco, nonché Presidente della provincia, invece di salvaguardare l’ultimo polmone peri urbano con simili progetti di fatto lo devasta cancellandolo semplicemente. Un Termovalorizzatore qua (Opera,poi ritirato in seguito alla pretesta dei 15 comuni interessati) una tangenziale ad Est , una a Sud/ Ovest, un Progetto Anas nel Parco del Ticino e nel Parco sud,)la riduzione dei confini del Parco etc.. ed i Parchi e l’intera agricoltura, sono spariti.
Altro paradosso è che invece di incentivare il trasporto pubblico si fa di tutto per contrastarne l’utilizzo, infatti falliscono le piccole società di trasporto e dove con grande impegno sono state realizzate nuove stazioni ferroviarie, mancano i tre i treni. A nulla è servita la mozione firmata da 17 sindaci inviata alla Regione, alla Provincia e a tutti i consiglieri dei due enti per chiedere con forza un impegno concreto per la stazione di Albairate-Vermezzo dove si fermano solo pochissimi treni al giorno. «Ad un anno e 6 mesi dall’inaugurazione della nuova fermata siamo al punto di partenza.
Articoli -
I Parchi che Vorrei: Dopo le parole di Salvatore Ligresti che, per la prima volta, ha raccontato “la Milano che vorrei” facendo un diretto riferimento al Parco Sud e alla sua speranza di poterci “costruire nuovi quartieri completi”, sul futuro del grande parco agricolo provinciale.
-Parco Sud, la svolta di Podestà-“Un pollaio non modifica il Parco”«Non è un totem, si può costruire»-«Subito la nuova tangenziale».
Così facendo «Podestà apre al cemento e difende gli interessi immobiliari», replicava Damiano Di Simine, presidente di Legambiente- Questa nuova lotta dipenderà da tutti noi e se saremo in grado di tutelare il territorio e contemporaneamente favorire un cambiamento culturale sull’ambiente e il trasporto l’esito non potrà che essere positivo.

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