sabato 19 dicembre 2015

CITTA' METROPOLITANA DOPO INCONTRO AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE DICHIARA...


A Citta' Metropolitana- La SS11 verso una realizzazione più sostenibile-(Art. di -mi-lorenteggio.com del  18/12/2015)- a gennaio riprenderanno i lavori con la prospettiva di chiudere gli accordi al più presto, in modo tale da formalizzarli all’interno delle conferenze di servizi, a breve Il percorso di riprogettazione dell’infrastruttura attivato lo scorso giugno dal Parco del Ticino, e sviluppato grazie al lavoro comune svolto con Città Metropolitana di Milano, Parco Agricolo Sud e Sindaci dei comuni interessati, sta trovando una concretizzazione a seguito dell’incontro svoltosi al Ministero delle infrastrutture la scorsa settimana, presenti tutti i soggetti coinvolti, compresi Anas e Regione Lombardia.Si ricorda che si tratta di un progetto in “legge Obiettivo”, aspetto che comporta una serie di inalienabili vincoli procedurali e di contenuti e che il finanziamento CIPE, pari a € 220.000,00, prevede che l’appalto per la costruzione delle opere avvenga tassativamente entro il 2016.
Si ricorda inoltre che dal percorso di concertazione iniziato a giugno è emerso come la larga maggioranza dei soggetti coinvolti concordi su due aspetti: le maggiori criticità di traffico si trovano sulla tratta Vigevano-Milano, mentre sulla tratta Magenta/Abbiategrasso esistono solo problemi locali gli impatti non mitigabili più gravi si trovano sulla tratta Abbiategrasso-Magenta.

Inoltre gli approfondimenti progettuali, hanno evidenziato la difficoltà di risolvere tecnicamente il nodo dell’immissione sulla circonvallazione di Abbiategrasso presente nella originaria “proposta Parco del Ticino”. Soluzione che avrebbe consentito di evitare gli attraversamenti del Naviglio Grande e del Naviglio di Bereguardo e di risparmiare suolo e paesaggio. 

Per questo motivo, nei giorni scorsi Città Metropolitana e Parchi hanno condiviso una proposta di mediazione i cui contenuti, sinteticamente, sono: utilizzare il finanziamento di legge obiettivo sulla Tratta C (Albairate-Vigevano), per interventi significativi di mitigazione soprattutto delle intersezioni e realizzazione di interventi puntuali di fluidificazione (rotatorie). ridefinire la tratta A (Magenta/Albairate) con interventi volti a migliorare la viabilità, limitando al massimo il consumo suolo, riprendendo la proposta del Parco del Ticino, fatta propria da Città Metropolitana e dal parco Agricolo Sud. 

Utilizzare le economie complessive sulla tratta B (Albairate/Cusago) per migliorare la viabilità esistente Durante l’incontro romano il Ministero, Anas e Regione Lombardia, hanno accettato la proposta che, proceduralmente, vede: la separazione in due percorsi attuativi delle tratte, A (diventata Magenta/Abbiategrasso) e delle tratte B (Albairate/Milano), C (Albairate-Vigevano), contestuale attivazione di un tavolo tecnico volto a precisare la proposta relativa alla ridefinizione del progetto del tratto Abbiategrasso/Magenta, ivi comprendendo la circonvallazione di Robecco e la soluzione del nodo di Ponte Nuovo, riapertura delle Conferenze di servizi Impegno ad utilizzare le risorse risparmiate dalla semplificazione dei progetti nella tratta C, per l’attuazione dei miglioramenti richiesti tra Magenta e Abbiategrasso. Il tavolo tecnico è già stato attivato con il supporto fattivo degli Enti sovraordinati e di Anas. Il primo incontro si è svolto positivamente nella giornata del 15 dicembre presso la Regione Lombardia. 

A gennaio riprenderanno i lavori con la prospettiva di chiudere gli accordi al più presto, in modo tale da formalizzarli all’interno delle conferenze di servizi, a breve. Il lavoro congiunto delle Amministrazioni, il coinvolgimento dei territori in tutto il processo, l’interlocuzione continua con i progettisti di Anas, la disponibilità del Ministero a rivedere scelte già definite di un progetto di Legge Obiettivo, stanno permettendo di realizzare un nuovo progetto con caratteristiche più coerenti con le attuali istanze del territorio, pur nei limiti della legge Obiettivo, con impatti e costi ambientali e paesaggistici decisamente ridotti, che vede la realizzazione di tre tratte al costo di una, minori costi manutentivi dell’infrastruttura e di gestione del territorio circostante in quanto si sono ridotti i tratti di strada nuova, si sono eliminate le aree intercluse prodotte dagli svincoli, si è lasciata più terra agli agricoltori. Pur non negando alcune criticità tuttora presenti, che contiamo possano essere risolte al meglio, si sottolinea la soddisfazione della maggioranza dei soggetti coinvolti per essere riusciti a portare nel territorio e al Ministero un nuovo modello, perfettibile, di gestione dello sviluppo infrastrutturale, in cui si dà voce ai territori e in cui l’infrastruttura è trattata come un elemento di un sistema complesso e non come protagonista assoluto di un progetto specialistico.

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