venerdì 3 marzo 2017

LA TANGENZIALE VIGEVANO MALPENSA E LE RIPOSTE "FUORI DAL VASO"

Politici e autostrade… c'è anche chi dice no. Ma la Vigevano Malpensa continua il suo iter tra risposte "fuori dal vaso" e indegni silenzi - 2 marzo 2017. Sono mosche bianche le figure politiche che realmente difendono il territorio e l'ambiente. Ecco quindi una parlamentare che, pur provenendo da una regione diversa dalla Lombardia, è stata eletta in Friuli, muove un passo nella direzione della difesa dei Parchi del Ticino e Agricolo Sud Milano. Si chiama Serena Pellegrino ed è vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera. La deputata, lo scorso 23 febbraio, ha presentato questa interrogazione sulla superstrada Vigevano Malpensa in sede di Commissione:

"Sono 15 anni che si cerca di rifilare al territorio magentino-abbiatense, al di là di qualche aggiustamento di poco conto, un progetto vecchio e inutile. Per quale motivo si ritiene come prioritario proprio lo stralcio Vigevano-Malpensa? Il vero problema non è collegare Vigevano a Malpensa ma è quello di risolvere i problemi di viabilità verso Milano.
Gli studi sui flussi di traffico su cui si basa il progetto sono vecchi e superati, non corrispondenti ai veri flussi di traffico attualmente presenti in quel territorio. I flussi verso Malpensa sono abbondantemente sovrastimati e un’opera come quella prevista dal progetto Anas è assolutamente spropositata. È immorale, in una situazione di crisi così forte, spendere 220 milioni di euro per collegare questo territorio ad un aeroporto che è stato declassato e che non è più un hub. 
La superstrada Vigevano-Malpensa non serve e non risolve nemmeno i problemi di viabilità del territorio. La stessa SEA (Servizi Aeroportuali) non è più interessata a questo progetto e punta sul collegamento assicurato dall’autostrada A4. Invece di sperperare soldi pubblici per nuovi strade inutili (come la BreBeMI e la TEEM) sarebbe molto meglio investire risorse sul raddoppio della linea ferroviaria Vigevano-Mortara, che ancora oggi è a binario unico, roba da terzo mondo. 
La superstrada impatterebbe su un territorio che è stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco (il Parco del Ticino n.d.r.), devastandolo. 


I cittadini di quel territorio non la vogliono. Il 28 marzo 2015 ha avuto luogo la più grande manifestazione popolare degli ultimi quindici anni sul territorio dell’abbiatense/magentino. Un migliaio di cittadini accompagnati da 60 trattori agricoli hanno sfilato in corteo da Albairate ad Abbiategrasso per esprimere la contrarietà di un intero territorio alla realizzazione di una infrastruttura inutile, datata, devastante e sovradimensionata rispetto alle esigenze reali del territorio. I Comitati No Tangenziale hanno da sempre auspicato la riqualificazione delle strade esistenti e la circonvallazione di Robecco sul Naviglio, interventi che da soli basterebbero a risolvere in gran parte i problemi di traffico senza dover costruire nuove Superstrade. 
E quindi auspica: 
· Di sospendere l’iter di approvazione del progetto stralcio; 
· Di riprendere il confronto istituzionale sulla base della proposta alternativa formulata dal parco del Ticino e condivisa dal Parco Sud Milano e dalla maggior parte dei sindaci della zona; 
· la creazione di un Tavolo di concertazione, aperto alla partecipazione delle associazioni ambientaliste, dei comitati cittadini e degli agricoltori, finalizzato a proporre una nuova proposta viabilistica, di minor impatto e costo, mirata a risolvere prioritariamente i nodi viabilistici oggi esistenti, garantire l’assetto territoriale e ambientale esistente e la minimizzazione del consumo di suolo, favorire la mobilità ciclistica".

Le risposte e i silenzi responsabili
La risposta non entra nel merito dell'utilità dell'opera e/o dell'impatto devastante sul territorio: si limita a elencare l'iter della lunga storia di questa contestatissima superstrada (per chi ha voglia di leggerla è a fondo pagina).
“Dispiace sentire dalla risposta del sottosegretario del Partito Democratico che si prosegue nella costruzione della superstrada Vigevano-Malpensa, un’opera che non è voluta dalla città metropolitana di Milano, ma dalla regione a guida Lega -aggiunge Pellegrino-. Evidentemente la linea politica e progettuale è opzionale quando si tratta di opere che interessano più chi le dovrà produrre che i reali fruitori: i cittadini. Non è più ammissibile accettare che, pur di fare strade a basso costo e alto rendimento, si continuino a perpetrare scempi sul paesaggio e sulla natura: bene incommensurabile e non riproducibile. A chi giova?”


Abbiamo chiesto un parere sull'interrogazione di Serena Pellegrino al presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, che è anche presidente "onorario" di Legambiente. Ma non ci ha ritenuti degni di avere risposta. Capita spesso, purtroppo: i politici non hanno tempo per i cittadini, ma ne hanno un sacco per postare su tweet o facebook le loro "buone azioni" quotidiane.


TESTO DELLA RISPOSTA
5-10664 Pellegrino: Sullo stato dell’iter del progetto di superstrada Vigevano-Magenta.
La Società ANAS ha predisposto il progetto definitivo di "accessibilità a Malpensa" concernente i lavori di costruzione del collegamento tra la SS 11 "Padana Superiore" (a Magenta) e la tangenziale ovest di Milano, la Variante di Abbiategrasso (sulla SS 494) e l'adeguamento in sede del tratto Abbiategrasso-Vigevano fino al nuovo ponte sul Ticino. Il progetto prevede il completamento dell'itinerario stradale di collegamento tra l'Aeroporto internazionale di Malpensa e la tangenziale ovest di Milano, in modo da garantire un notevole potenziamento della viabilità di connessione con l'aeroporto e il sensibile miglioramento della rete stradale a sud-ovest di Milano.

L'elaborato progettuale è stato suddiviso in tre tratte funzionali: la tratta A è compresa tra la SS 11, in Comune di Magenta e l'interconnessione verso Abbiategrasso, nel Comune di Albairate, per una lunghezza complessiva di km 10+073; la tratta B è compresa tra l'interconnessione della SS 11 nel Comune di Albairate e la Tangenziale Ovest di Milano, per una lunghezza complessiva di km 12+052; la tratta C è compresa tra l'interconnessione della SS 11 nel Comune di Albairate ed il termine del tratto di adeguamento in sede nel Comune di Abbiategrasso, per una lunghezza complessiva di km 10+194.
Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE il 31 gennaio 2008. La conclusione positiva dell’iter istruttorio ha determinato, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 190 del 2002, la compatibilità ambientale dell'opera, perfezionando altresì l'intesa Stato-Regione sulla sua localizzazione.

ANAS, completata la redazione del progetto definitivo, ha avviato nel febbraio 2009, le procedure di cui all'articolo 166 del decreto legislativo n. 163 del 2006 per l'approvazione del progetto e il finanziamento dell'opera di valore complessivo pari a 419 milioni di euro. Nell'ambito di tali procedure sono stati raccolti tutti i pareri tecnici favorevoli con le prescrizioni sul progetto definitivo, ma il CIPE non ha emesso la delibera conclusiva di chiusura delle procedure poiché non erano stati reperiti tutti i necessari finanziamenti.
ANAS, considerata la criticità finanziaria, ha predisposto il progetto definitivo di un primo stralcio funzionale lungo la direttrice da Magenta ad Abbiategrasso di costo complessivo pari a circa 220 milioni di euro, interamente finanziati come da Schema di piano pluriennale degli investimenti Anas 2016-2020. Il progetto è stato suddiviso in due tratte funzionali: tratta A, da Magenta ad Abbiategrasso per un importo pari a 100 milioni di euro (finanziato dal «Mutuo Malpensa» legge n. 345 del 1997); tratta C, da Abbiategrasso a Ozzero per un importo pari a 120 milioni di euro Pag. 86 (finanziato per 2 milioni di euro dal Contratto di Programma Anas 2014 e per 118 milioni di euro dal Contratto di Programma 2015).

Il 15 marzo 2015, ANAS ha trasmesso il progetto definitivo dello stralcio funzionale al MIT ed agli altri enti interessati all'opera, ai sensi del citato articolo 166 e, ai sensi degli articoli 1 e 3 del decreto ministeriale n. 203 del 2015, il 21 luglio 2015 è stato inviato anche al Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Come è noto, il Consiglio Superiore, lo scorso 27 gennaio, ha avanzato alcune osservazioni al progetto definitivo che ANAS sta già aggiornando in modo da completare l’iter procedurale ed approvativo tuttora in corso. ANAS ha fatto presente, inoltre, che in occasione dei ripetuti incontri il progetto non è stato condiviso da tutte le Amministrazioni interessate all'intervento. Risultano, ad oggi, contrari alla realizzazione dell'opera la Città Metropolitana di Milano e i Comuni di Cassinetta di Lugagnano e di Albairate, mentre risultano favorevoli la Regione Lombardia e tutti gli altri Comuni interessati all'infrastruttura (Abbiategrasso, Boffalora Sopra Ticino, Magenta, Robecco sul Naviglio, Ozzero e Vigevano).



Da ultimo ANAS ha evidenziato di non aver ricevuto alcun progetto alternativo da parte del Parco del Ticino, condiviso con gli enti territoriali interessati, che privilegiasse la riqualificazione di strade esistenti e che avesse già ottenuto la VIA favorevole.

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