Sala
stracolma di gente, alcune persone anche all’esterno ad ascoltare i numerosi
interventi che sintetizzo. - Paolo Bellati del Folletto 25683 ha
introdotto la serata invitando i partecipanti a fare rete e a sostenersi nelle
varie battaglie territoriali . Michele
Bona Sindaco di Cassinetta, ha ripercorso il cammino fin qui fatto
dagli oppositori al progetto, culminato nel dicembre 2017 con la presentazione
della petizione europea alla Commissione di Bruxelles. Purtroppo la delibera
del CIPE del 28 febbraio ha mortificato le aspettative dei NO Tang, dando il via
libera alla realizzazione di questa opera.
Giovanni
Pioltini Sindaco di Albairate, ha centrato il suo intervento
sull’anzianità del progetto rispetto sia ai costi preventivati che ai flussi di
traffico, ma ha insistito soprattutto, documentando la situazione attuale con
un video girato un lunedì mattina di pioggia, sull’inutilità di questa opera
viaria. Dal video si vede come nei tratti interessati dal progetto già oggi non
esiste un grande problema di code, ci sono pochi camion e quasi tutte le auto hanno
a bordo una sola persona. La situazione peggiora spostandosi verso Milano. Per
cui alla fine in cambio del forte impatto ambientale sul territorio, non si
offre una soluzione reale e definitiva a chi deve raggiungere Milano in auto
che si ritroverà, comunque, incolonnato in altri punti del percorso. Pioltini
ha poi denunciato come questo progetto abbia impedito, negli ultimi anni, la
realizzazione di interventi migliorativi della situazione attuale come la
realizzazione di rotonde, ecc.
Renata
Lovati e Paolo Bielli, agricoltori del territorio, hanno esposto
le varie problematiche che la realizzazione di questa opera porterebbe alle
loro aziende ed a tutta l’agricoltura della zona. I danni non sarebbero solo
dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma comporterebbero anche,
attraverso lo spezzettamento dei sedimi, lo stravolgimento degli equilibri
idrici (zona di marcite) e l’aumento dei costi di produzione, la crisi di
numerose piccole realtà aziendali contadine. La situazione è talmente grave che
tutte le associazioni di categoria degli agricoltori, caso raro, sono unite
contro questo progetto, che vede anche la contrarietà del Parco agricolo Sud di
Milano, del Parco del Ticino così come di Città Metropolitana di Milano.
Agnese
Guerreschi dei Comitati NO tangenziale ha ricordato che :
17 anni
fa fu presentato il progetto di Superstrada che aveva l’obiettivo di collegare
l’aeroporto di Malpensa alla Tangenziale Ovest di Milano (Baggio).
Nel
2015 il progetto è stato modificato. La Strada non va più alla Tangenziale
Ovest ma va da Ozzero a Magenta.
I
Comitati chiedono con forza che questo progetto viabilistico venga cancellato.
che i
fondi vengano utilizzati per una mobilità sostenibile :
- Risistemazione della
viabilità locale disastrata e inefficiente – incremento e efficienza del
trasporto pubblico (raddoppio ferrovia Albairate / Mortara)
Piste
ciclabili da usare come efficace collegamento tra i paesi.
I
Comitati No Tangenziale sono dalla parte dei sindaci “resistenti”, dalla parte
delle associazioni ambientaliste, comitati, partiti , movimenti, agricoltori e
cittadini contrari ad un progetto obsoleto, inutile, dispendioso e dannoso per
il territorio.
Sono
dalla parte di quei 13.600 cittadini che hanno firmato (con documento di
identità) contro la realizzazione di questa Superstrada nell’ultimo polmone
verde dell’ovest milanese .
Sono
dalla parte di quel migliaio di cittadini che insieme a una sessantina di
trattori hanno sfilato nel 2015 da Albairate ad Abbiategrasso nella più grande
manifestazione della zona da sempre.
Per i
Pendolari Resistenti, un portavoce ha dichiarato la netta contrarietà
da parte di chi usa il treno come mezzo di trasporto per recarsi a Milano. Con
gli stessi soldi promessi (220 milioni di euro) si potrebbe realizzare il
raddoppio della linea ferroviaria da Albairate a Mortara migliorando il
servizio ed incentivando così l’uso del treno a discapito dei mezzi su gomma.
Sono
poi intervenuti alcuni rappresentanti di campagne analoghe (Comitato No Tav Brescia/Verona,
Difendiamo Piazza d’Armi Milano) che hanno messo in risalto le analogie tra
questa battaglia e quelle contro la realizzazione di altre grandi opere inutili
e sperperatrici di denaro pubblico.
Christian
Novak urbanista e docente del Politecnico di Milano, in un
intervento molto qualificato corredato da dati ed immagini satellitari, ha
denunciato la grande devastazione ambientale che porterebbe questa strada, così
come è già successo per la BreBeMi, la Teem e per la Pedemontana, tutte opere
che hanno comportato anche grandi problemi finanziari per l’amministrazione
pubblica.
Esauriti
questi interventi, durati poco meno di 2 ore, hanno preso la parola alcuni
partecipanti (una decina) che nei vari interventi, chi a titolo personale chi a
nome di varie realtà associative, hanno esortato a continuare ed intensificare
la battaglia contro questo progetto.
In
estate verrà riproposto il Campeggio No Tang, si organizzeranno altre assemblee
informative sul territorio e, mi è sembrato di capire ma non ne sono sicuro, si
attende anche l’esito di un ricorso al TAR.
In un
paio di interventi è emersa una posizione critica nei confronti dei cittadini
vigevanesi che, a mio parere, vengono accomunati alla forte presa di posizione
dell’attuale amministrazione comunale nel perseguire questo progetto e vengono
accusati di fregarsene dello scempio che verrebbe fatto nel territorio altrui
per un proprio tornaconto personale.
Un rappresentante del gruppo T9 di
Abbiategrasso, che ha elaborato un progetto per migliorare la
circolazione dei treni sulla Milano/Mortara, ha criticato l’atteggiamento
troppo attendista dell’Associazione di pendolari Mi.Mo.Al.
Alla
fine degli interventi ho preso la parola, a titolo personale, per cercare di
spiegare come è vissuta questa vicenda a Vigevano. Ho fatto notare che anche a
Vigevano qualche voce contraria comincia a farsi sentire e che qualche nostro
concittadino era presente anche in quella serata. Ho spiegato poi che, a fronte
di una esigenza molto sentita dai pendolari che sono costretti quotidianamente
a soffrire per raggiungere il milanese, sia in auto che in treno, è stato gioco
facile per un venditore di fumo come il nostro attuale Sindaco mettere su una
lista civica, chiamarla “La strada per Milano” e diventare il primo partito della
città.
Ho
fatto presente che bisognerebbe unire tutte le forze per fare una grande
campagna informativa per far comprendere ai più 2 cose.
La
prima che questa strada, così come è stata approvata, non ti porta a Milano ma
alla Malpensa, per cui ci stanno vendendo una grande fregatura. Oltretutto il
rischio è che migliorando la percorrenza di alcuni tratti intermedi si
concentrino ancora più auto nel tratto finale verso Milano peggiorando la
situazione invece che migliorarla.
La
seconda, che diventa anche una scelta di campo politica, è che l’unica vera
soluzione per la mobilità, considerando anche l’attuale grado di
cementificazione del nostro territorio e l’alto tasso d’inquinamento della
nostra zona, passa inevitabilmente verso lo spostamento della mobilità dalla
gomma al ferro, cioè dalla strada alla ferrovia. Quindi le risorse pubbliche
andrebbero indirizzate, in questo caso, verso il raddoppio ferroviario e
l’acquisto di materiale rotabile efficiente in modo da poter offrire un
servizio che incentivi le persone ad abbandonare l’auto a favore di un servizio
ferroviario puntuale, veloce e sicuro.
E’ una
questione dirimente e strategica che riguarda la visione che ha la politica
oggi. Tu cittadino hai un bisogno (mobilità/trasporto) Io amministratore pubblico
cosa faccio? Trovo una soluzione a mio carico che, in cambio di un
corrispettivo equo, ti permetta di spostarti in sicurezza e tranquillità
(treno/trasporto pubblico). Oppure mi limito a prendere atto di questo tuo
bisogno, ti offro a mie spese qualche agevolazione ma fondamentalmente ti dico
arrangiati, pensaci tu (auto/servizio privato).
La mia
valutazione finale è che l’assemblea sia stata preparata bene ed abbia avuto un
bel successo. Non so quanto riuscirà ad influire sul risultato finale, ma
sicuramente è servita, da quanto ho capito, a serrare le fila.
Carmine
Pinto
Vigevano,
22 aprile 2018
Nessun commento :
Posta un commento