Con la delibera del
28 febbraio il CIPE ha dato il via libera alla Vigevano Malpensa. Una decisione nefasta
in una giornata che, dalle parti del Sì al progetto, definiscono “storica”. E
una volta tanto siamo d'accordo con loro. A soli tre giorni
dalle elezioni Politiche e Regionali le forze politiche di maggioranza di
Regione Lombardia e del Governo Centrale, svendono il territorio per i propri
interessi elettorali. Una scelta
esclusivamente politica di cui prendiamo atto. Una scelta scellerata perché se
e quando arriveranno a concretizzarne l'effettiva realizzazione,
quell'infrastruttura modificherà per sempre la morfologia e l'aspetto di questo
territorio.
Una scelta di cui ricorderemo per sempre nomi, cognomi e
appartenenza di chi l'ha determinata.In questo senso sì,
la giornata è proprio storica.
Ci spiace per chi si
era illuso che il Partito Democratico avesse finalmente compreso l'assurdità di
questo progetto. Le responsabilità bipartisan di questa decisione, ora, sono
sotto gli occhi di tutti e i risultati elettorali saranno specchio non solo
domenica 4 marzo, ma anche nei prossimi anni, di questa definitiva scelta di
campo.
Non bastano le
preoccupazioni sollevate dall'Unione europea a Regione e Ministero
chiedendo interventi strutturali per ridurre l'inquinamento atmosferico. Non
sono evidentemente abbastanza le migliaia di firme contrarie, le
manifestazioni, i presidi. Non servono i migliaia di pendolari della Milano
Mortara abbandonati a loro stessi tra soppressioni, ritardi cronici, mezzi
fatiscenti e inadeguati. Non è evidentemente poi così redditizio in termini di
voti stimolare rispetto e tutela di un territorio dal paesaggio unico.
Serve pescare voti
tra i sostenitori di un'infrastruttura inutile, sovradimensionata che non
risolve nessuno dei problemi di mobilità, di rilancio economico, di
ammodernamento che questo territorio necessita e richiede. Serve offrire
ricette semplici, ammalianti, apparentemente risolutive che invece
peggioreranno le nostre vite.
I Comitati No
Tangenziale, insieme a tutto il fronte del No costituito dalle amministrazioni
locali, dalle associazioni, dai Parchi e da singoli cittadini, non resteranno
certo a guardare.
Comitati No
Tangenziale dell'Est Ticino e Parco Agricolo Sud Milano
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